di Nicola Tranfaglia
Chi, nei suoi studi giovanili, ha incontrato il manierismo come tendenza letteraria ma anche come maniera di condurre l'esistenza ritrova nei tempi di oggi (il periodo nelle storie letterarie viene collocato, di solito, tra il 1600 e il 1700, dopo Cristo) e il fenomeno è presente, mi pare, anche nei grandi o piccoli mezzi di comunicazione di massa che abbiamo occasione ogni giorno di incontrare. Così anche nella scelta degli avvenimenti di cui parlare, degli episodi da mettere in luce si cerca quello che non si trova mai, che per la prima volta o quasi sembra spuntare all'orizzonte.
Mi è venuto in mente questo ricordo di fronte a un episodio letto su un settimanale italiano che racconta la storia-quasi incredibile a dirsi-di un narcotrafficante calabrese, Damiano Tassone, di 49 anni, insediato a Roma che è così ricco di banconote accumulate in alcuni anni e insaccate dentro grandi borsoni di viaggio da pensare di pesare il suo denaro per rendersi conto delle effettive disponibilità e affidarsi quindi, con adeguate provvigioni fornite a chi si assume il compito (e, nel caso specifico, una rete di finanzieri insospettabili tra la Toscana e la Svizzera) di riciclare dollari e altre banconote che sono ricavate dal traffico di cocaina. Sia Cosa Nostra che la 'Ndrangheta si sono serviti dei finanzieri amici di Tassone per ripulire i loro soldi. Grazie alle intercettazioni, a proposito dell'esportazione dei capitali all'estero, uno dei complici toscani di Tassone spiega il modo con cui si esportano capitali all'estero: “Queste cose si fanno in due o tre modi, il trasporto fisico può essere fatto quando c'è gente con passaporto diplomatico, quindi consoli, viceconsoli, ambasciatori, perché loro agli aeroporti non li controllano e vanno direttamente negli aerei” anche se, negli ultimi tempi, un certo controllo sta arrivando anche addosso a loro.
Insomma una delle molte storie che riguardano il narcotraffico in Europa con una presenza forte di italiani e di clan mafiosi che continuano a usare quel traffico come uno tra i principali per il bilancio criminale. E' stata la Guardia di Finanza, non a caso, la polizia che ha individuato e arrestato Tassone dopo molte intercettazioni, quelli che una parte non piccola dei nostri politici vorrebbe ad ogni costo limitare o nascondere all'opinione pubblica di una repubblica democratica. E questo, come é intuibile, non corrisponde alle regole fondamentali della libertà di informazione.