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tranfaglia nicola web1di Nicola Tranfaglia - 29 agosto 2015
Opportuno, ma trascurato in maniera uniforme dalla gran parte dei mezzi di comunicazione di massa (e sarà il caso più avanti di chiedersi perché), l'intervento dei ministri Martina e Orlando sul "caporalato" nei lavori agricoli sul quale ci sono state nei giorni scorsi vittime incolpevoli. Ciò avviene mentre dalla Germania di Angela Merkel è venuto l'esempio della fissazione di un salario minimo di 8,50 euro al giorno per i lavoratori(tra quelli morti nei giorni scorsi il salario non arrivava ai tre euro). Il caporalato, come è noto, è diffuso soprattutto nel Mezzogiorno ed è collegato ad organizzazioni criminali e a volte mafiose e trova un forte riscontro nelle fasce più deboli e disagiate della popolazione, ad esempio tra i lavoratori immigrati (come tra gli extracomunitari). Il fenomeno è frequente anche in Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia e in provincia di Bolzano.

E si è ancora più diffuso con i recenti movimenti migratori provenienti dall'Africa, dalla penisola balcanica, dall'Europa orientale e dall'Asia: infatti chi emigra clandestinamente nella speranza di migliorare la propria condizione di lavoro e di vita finisce facilmente nel cadere nelle mani di questi trafficanti che li riducono in condizione di dipendenza e di schiavitù. Nel gennaio 2010, i lavori extracomunitari di Rosarno in Calabria organizzano una serie di manifestazioni contro i caporali e la tensione sfocia in un'escalation di violenza tra braccianti e abitanti del piccolo centro calabrese. E il 26 aprile di quell'anno vengono arrestati 30 caporali che sfruttavano lavoratori extracomunitari costretti a lavorare in condizioni disumane raccogliendo agrumi coltivati nella zona con turni di lavoro di quindici ore al giorno. L'inchiesta ha consentito di far luce su un sistema di truffe ai danni degli enti previdenziali. Sul piano patrimoniale sono stati sequestrati duecento terreni e venti aziende agricole per un valore complessivo di 10 milioni di euro. Il 5 giugno 2011 a Villa Castelli, nell'ambito dell'operazione Little Castle della Guardia di Finanza sono stati sequestrati beni per un totale di un milione e mezzo di euro. Inchieste giornalistiche di quest'anno mostrano che il fenomeno continua ad aver diffusione durante le campagne di raccolta dell'uva e delle fragole. E' stato introdotto nel 2011 il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ma le indagini non sono facili e la punibilità dei gravi reati sono più sulla carta che nella effettiva vita sociale dell'Italia contemporanea.
Le proposte dei ministri Martina e Orlando prevedono tre aspetti collegati: dopo un vertice nazionale che si è tenuto ieri, il coinvolgimento degli attori delle filiere produttive esposte a questo fenomeno, specialmente nelle produzioni agroalimentari, e infine il rafforzamento delle norme di contrasto al caporalato. C'è da sperare che alle dichiarazioni seguano le azioni e che queste siano efficaci contro organizzazioni criminali e mafiose che hanno già dimostrato negli anni scorsi di essere agguerrite ed abili per penetrare nel mondo agricolo come in quello commerciale e industriale a giudicare da quel che è successo negli ultimi anni.  

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