Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

tranfaglia-nicola-web2di Nicola Tranfaglia - 27 agosto 2015
Ieri è stata una giornata particolarmente drammatica al largo delle coste italiane. La differenza tra i profughi e i migranti è chiara: i primi fuggono guerre civili (è il caso ma non soltanto della Siria per la quale proprio la Germania di Angela Merkel ha deciso di aprire le frontiere limitatamente al loro caso) e altre catastrofi nel loro paese, gli altri sono persone che hanno perduto il loro lavoro e il proprio ubi consistam e sono allo stesso modo costretti a lasciare il loro paese.
I primi sono in termini numerici meno dei secondi ma gli uni e gli altri in una situazione internazionale che ha lasciato da alcuni anni la relativa stabilità della guerra fredda tra poche grandi potenze e assiste al mutamento, o a tentativi di mutamento, in varie parti del pianeta, sono sempre migliaia o decine di migliaia. Così ieri sono stati trovati una cinquantina di corpi senza vita nella stiva di un barcone soccorsa da una nave svedese. Una nave Grecale ha soccorso un gommone con 550 migranti tratti in salvo dall'organizzazione dei "medici senza frontiere" e sono circa 400 le persone salvate dalla nave Phoenix del MOAS (Migrant Offshore Aid Station) e i soccorritori a mano a mano che vanno avanti continuano a segnalare nuove vittime.

Un migrante, soccorso dalla nave Cp904 delle capitanerie di porto, è morto per arresto cardiaco, malgrado l'immediato soccorso per l'intervento del team medico della Marina militare italiana. Così i cadaveri di tre donne sono stati recuperati su un gommone al largo della Libia da una motovedetta della Guardia Costiera Italiana.
A Catania sono sbarcati 218 migranti che avevano con sé un morto con la nave militare croata, inserita nel dispositivo Frontex, con molte donne e bambini provenienti da Siria, Somalia ed Eritrea. La vittima è un ragazzo somalo di 20 che soffriva di diabete ed è morto durante la traversata. Dalla nave sono sbarcati una quarantina di minori e bambini, almeno una quarantina non accompagnati. La nave aveva sbarcato anche un quindicenne morto dopo essere stato soccorso e, a quanto pare, il ragazzo è morto per le violenze subite in Libia.
Al Tribunale di Catania si è svolto l'incidente probatorio in relazione allo sbarco avvenuto nel porto cittadino lo scorso 17 agosto quando trovarono la morte 49 migranti intrappolati nella stiva di un barcone. I testimoni hanno riconosciuti nel libico Ayooubul Arboob il comandante del barcone e hanno delineato i ruoli dei sette scafisti fermati che avevano il compito di mantenere l'ordine a bordo ed impedire ai migranti di salire dalla stiva sul ponte esterno, facendo ricorso ad atti di violenza "con calci, pugni e colpi di cinghia" anche se "solo provavano a uscire con la testa dai boccaporti". Un racconto simile arriva dai superstiti a Pozzallo. E sono stati individuati e fermati, sia pure in attesa di maggiori accertamenti, i due "scafisti". Sono un tunisino di 35 anni, Moktar Sadok e un marocchino di 18 anni, Mohamed Yousef "responsabili di aver condotto una imbarcazione in legno con a bordo 350 migranti, tutti in pericolo di vita", soccorsi da nave Diciotti, che ha fatto incassare agli scafisti circa 700mila dollari. Parte dei migranti provenienti da regioni del Nord Africa verranno respinti alla frontiera dopo il fallimento della divisione in quota dei migranti tra i vari paesi europei come era stato proposto anche dall'Italia alcune settimane fa. La notte scorsa a Lampedusa sono sbarcati a Lampedusa i 120 migranti soccorsi da due moto vedette della guardia costiera italiana a 40 miglia a nord dalle coste libiche. Tra di loro anche 17 donne, cinque delle quali in cinta e due bambini che si trovavano a bordo di un gommone. Nella mattinata di ieri sono stati tratti in salvo altri 133 migranti da due motovedette, una della Guardia costiera di Roccella e un'altra di Crotone. Come si diceva all'inizio, la mancata decisione del Commissione europea di distribuire i migranti tra i vari paesi secondo criteri ragionevoli ha complicato le cose invece di razionalizzarsi a svantaggio naturalmente dei più disperati e deboli tra quelli che si muovono per trovare lavoro e una vita decente dopo esperienze negative fatte nel proprio paese.
E l'Europa, da una parte, lascia all'Italia il peso maggiore e non interviene nei confronti di un Paese come l'Ungheria di Orban che innalza muri per impedire agli stranieri che fuggono di superare le sue frontiere. Quanto è grande il disordine di questo primo decennio del ventunesimo secolo.

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos