Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

parlamento-web00di Nicola Tranfaglia - 8 aprile 2015
Ha avuto inizio ieri pomeriggio nella Commissioni Affari Costituzionali della Camera dei deputati il cammino della riforma elettorale che dovrà essere quindi approvato in Aula il 27 aprile prossimo. Il passaggio in com missione dovrà essere rapido ma sarà anche pieno di ostacoli visto che la minoranza del Pd ha i numeri per mettersi di traverso, anche se nella minoranza c'è un'a
rea più dialogante che fa capo a Roberto Speranza che spera ancora di tenere aperto il confronto su un paio di modifiche all'Italicum e ha messo a punto un appello anche se Renzi ha dubbi sull'affidabilità della minoranza. La discussione comincia con l'illustrazione da parte del relatore, senatore Francesco Paolo Sisto. Dopo di che, pur con pochi giorni a disposizione, l'ufficio di presidenza che una parte della minoranza con Alfredo D'Attorre ribadisce la richiesta di inserire almeno un paio di modifiche:il superamento dei capilista bloccati e la possibilità di apparentamento tra liste in caso di ballottaggio. Richieste sostenute anche da Stefano Quaranta, capogruppo di SEL. Oggi l'appello di Speranza e di D'Attorre sarà reso noto e se il numero delle firme raggiungerà 40 o 50 ne deriverebbe che i numeri dell'Italicum sono a rischio non solo in Commissione anche in Aula. Visto che in Commissione la minoranza schiera tutti i big( da Pier Luigi Bersani a Rosy Bindi, Gianni Cuperlo, Alfredo D'Attorre e Barbara Pollastrini, eccetera) i cui voti potrebbero stoppare l'Italicum sul nascere,se si unissero a quelli delle opposizioni. E la situazione potrebbe cambiare soltanto se l'appello della minoranza, che fa capo a Roberto Speranza, si concludesse con l'impegno a votare l'Italicum con o senza modifiche, rispettando la volontà della maggioranza dei deputati del Pd. Ma una simile soluzione non è affatto probabile e i prossimi giorni saranno decisivi non soltanto per il futuro del governo Renzi ma anche per le sorti della legislatura in corso.

Vero è piuttosto che la tensione nel Partito di maggioranza relativa, malgrado l'andamento positivo dei sondaggi che si succedono di giorno in giorno, è piuttosto alta e le obiezioni, avanzate da più parti sul nuovo Senato e sul nuovo assetto di distribuzione dei poteri a livello di governo e di parlamento, crescono piuttosto che diminuire a livello politico e istituzionale. E questo avviene proprio mentre la vicende delle cooperative vicine al Partito democratico e implicate nei recenti scandali (l'ultimo caso spiacevole è quello dell'assessore con delega all'Urbanistica e ai Trasporti nel comune di Nola, in provincia di Napoli, Giampaolo De Angelis è stato arrestato in quanto giudicato affiliato del clan camorristico Fabbrocino) non favoriscono il partito di governo nei sondaggi continui, malgrado la difficoltà di Forza Italia e il deserto politico che complessivamente caratterizza il Paese in questo periodo. Insomma possiamo concludere provvisoriamente che il destino della legislatura non è in forse ma dipenderà anche dal superamento delle difficoltà interne ed esterne al governo sulla legge che riguarda il nuovo Senato. A proposito della quale credo si debba dire che tutte le incertezze dentro e fuori il parlamento non sono state ancora superate e non per caso.

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos