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tranfaglia-nicola-web9di Nicola Tranfaglia - 9 febbraio 2015
Gli oltraggi al neopresidente della Repubblica Sergio Mattarella, sin dall'omaggio del Capo dello Stato alle Fosse Ardeatine, rappresentano una nuova offensiva neofascista che si sviluppa sul web. Un fenomeno che ritorna dopo molti anni come un fenomeno impressionante nei nostri tempi. Proprio perché la propaganda con la rete si trasforma in mobilitazione sul territorio con parole d'ordine che suonano come antisemite e contro gli stranieri.

Sono passate da poco le ore 16 del 31 gennaio scorso e, sotto il cielo grigio della capitale, un corteo di automobili di Stato sta per visitare il mausoleo che celebra i martiri delle Fosse Ardeatine. Da una delle automobili scende il nuovo Capo dello Stato Sergio Mattarella, eletto da poche ore come dodicesimo presidente della Repubblica che inizia il suo settennato ricordando chi è stato trucidato a sangue freddo dai regimi dittatoriali del ventesimo secolo. Negli stessi istanti sul web va in scena una sfilata virtuale di insulti al nuovo Presidente della Repubblica "colpevole" di incominciare il suo mandando celebrando la Resistenza. "E' un partigiano, ho detto tutto " ecco un altro mafioso ebreo.". E gran parte di quegli insulti proviene dalla pagina Facebook dei Giovani Fascisti Italiani. I giovani neofascisti sono 134 mila e si autodefiniscono "gruppo fascista per la rinascita dell'Italia". La loro parola di ordine è sintetizzata da una citazione di Mussolini che dice: duce, rigore, potenza e così via, dove il vocabolario pseudo-nazionalista spingersi. Il gruppo è nato cinque anni fa e da queste parti, malgrado l'omaggio al ventennio, non c'è nessuna nostalgia per quello che è stato. Si guarda al futuro e in una sorta di messianismo deformato e allucinato non si aspetta altro che un "nuovo capo", un "uomo forte", colui che sappia "restituirci l'onore":"Dux Mea Lux, quando ritornerai? " E non sono i soli: accanto a loro ci sono i Camerati italiani, i Fascisti del terzo millennio, la Falange nera e il Socialismo mussoliniano. Quindi il movimento Fascismo e Libertà e il gruppo Dio, Patria e Famiglia e ancora: Fiamma Nera, Orgoglio Fascista.Noi fedelissimi dell'Italia e del Duce. Ma quanto è estesa questa Rete Nera? Gli ultimi censimenti quantificano in circa cento i principali siti attivi in Italia. In definizione la questione di attualità è se davvero la libertà di espressione può essere invocata per tutelare l'incitamento all'odio e alla discriminazione. Il punto è il grado di pericolosità delle immagini e delle parole che vengono diffuse e quei comportamenti che prefigurano l'apologia di fascismo che è un reato previsto nel nostro ordinamento. E su questo punto le opinioni sono diverse anche se quando si passa dalle parole ai fatti è più agevole individuare quei comportamenti che diventano oggettivamente pericolosi e inaccettabili all'interno di uno Stato democratico. Da questo punto di vista l'aggressività dell'islamismo terroristico e la primitività dell'ideologia di molti di questi giovani inducono alla cautela e all'attenzione. Certo in un Paese come il nostro che ha avuto una dittatura feroce che in Europa ha avuto molti proseliti e in Germania ha aperto la strada ad Hitler e ai suoi seguaci non è consentito né far finta di niente né sottovalutare un fenomeno come questo. Anche per la disattenzione generale per la politica che si è consolidata negli ultimi anni e che ha colpito vecchie e nuove generazioni.

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