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majorana-ettoredi Nicola Tranfaglia - 8 febbraio 2015
Ettore Majorana, grande scienziato, nato a Catania, in Italia il 5 agosto 1906, morto (ma la data della morte è presunta) e vissuto in località ignota dopo il 1959, scompare la sera del 25 marzo 1938 dopo esser partito da Napoli dove risiedeva all'albergo Depretis in via Depretis 72 alla volta di Palermo dove si fermò un paio di giorni perché i suoi amici gli avevano consegnato di prendersi un periodo di riposo. Ai familiari aveva scritto questa lettera: "Caro Carrelli, ho preso una decisione ormai inevitabile. Non vi è in essa un solo granello di egoismo ma mi rendo conto delle noie che la mia improvvisa scomparsa potrà procurare a te e agli studenti. Per questo ti prego di perdonarmi ma soprattutto per aver deluso tutta la fiducia, la sincera amicizia che mi hai di
mostrato in questi mesi. Ti prego di ricordarmi a coloro che ho incominciato a conoscere nel tuo Istituto, particolarmente a Sciuti dei quali conserverò un caro ricordo almeno fino alle undici di questa sera e possibilmente anche dopo."

Iniziarono le ricerche e, dietro pressioni di Enrico Fermi, si interessò del caso persino Mussolini e fu proposta una ricompensa di trentamila lire ma non si seppe più nulla di lui. Ma non fu trovata mai nessuna traccia di lui e della sua destinazione e le ricerche in mare non diedero nessun esito.
Le ipotesi fatte in seguito sulla scomparsa del grande fisico italiano seguono soprattutto tre filoni: quello tedesco, quello argentino e quello monastico.
L'ipotesi tedesca suppone che egli sia tornato in Germania per mettere le sue intuizioni e le sue conoscenze a disposizione del Terzo Reich e  e che dopo la seconda guerra mondiale sia emigrato in Argentina.
L'ipotesi argentina parla di una sua presenza a Buenos Aires intorno agli anni Sessanta del Novecento: la madre di Tullio Magliotti riferì di aver sentito parlare di lui dal figlio; la moglie di Carlos Rivera raccontò di un presunto avvistamento del Majorana all'hotel Continental; un ex ispettore di polizia riconobbe in un'immagine di Majorana l'italiano che incontrò a Buenos Aires in quegli anni.
Secondo una terza ipotesi (a cui si riferisce il libro di Leonardo Sciascia "La scomparsa di Majorana", egli si sarebbe rinchiuso nella Certosa di Serra San Bruno per sfuggire a tutto e a tutti, dal momento che non sopportava la vita sociale. Esiste una quarta ipotesi, emersa intorno agli anni Settanta che dava Majorana in Sicilia: sarebbe stato lui l'eccellente fisico che vagava per l'isola come un nomade.
Anche dopo di allora a intervalli irregolari sono apparse altre tracce di pezzi di vita vissuti da Majorana dopo la sua presunta morte ma siamo ormai al 2015 e nulla si è potuto accertare di sicuro. E il grande mistero resta.
Che dire di una vicenda come questa? Che è difficile, forse ormai impossibile ricostruire che cosa è avvenuto in un periodo come quello in cui il fisico siciliano scomparve e resta il rimpianto per quello che uno scienziato come lui avrebbe potuto diventare se avesse vissuto meglio e di più.     

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