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corruzione-spilla-italiadi Nicola Tranfaglia - 5 dicembre 2014
La politica italiana rischia di riservarci ancora sorprese sempre più amare. Abbiamo, da poco più di un anno, un governo dedicato alle larghe intese che hanno messo insieme il partito democratico, guidato con pugno di ferro dall'enfant prodige Matteo Renzi che arriva al punto, per rassicurare il suo amico-nemico Silvio Berlusconi, di voler post-datare l'avvenuta approvazione di una contraddittoria e poco costituzionale legge elettorale denominata ITALICUM e l'ex segretario particolare dell'uomo di Arcore, diventato capo del Nuovo Centro Destra, noto con la sigla neutra e simile a un disinfettante di NCD, al 1 gennaio 2016.

Ed ora l'Annuale Corruption Perception Index, che contiene le valutazioni degli osservatori internazionali sul livello di corruzione percepita in 175 paesi del mondo, conferma l'Italia nella sessantanovesima posizione, ultimo paese del G7 e dell'Unione Europea. Bulgaria e Grecia, che erano l'anno scorso più corrotti di noi, ci raggiungono a pari merito facendo il vuoto alle nostre spalle.
Per fortuna, dal punto di vista dei mafiosi e dei corrotti, la questione della prescrizione è ferma in Senato e le intercettazioni, rispetto ai molti imputati e indagati che provengono dalle assemblee elettive nazionali e locali (casi del MOSE o dell'EXPO di Venezia e Milano o ancora dell'intreccio mafioso  con terroristi di destra e politici di ambo le parti nell'inchiesta romana appena esplosa), sono sempre più difficili da ottenere quando arrivano in parlamento le autorizzazioni a procedere (come è avvenuto ultimamente per il senatore Azzolini).
Del resto, l'intervista che ha concesso l'ex comandante dei ROS, Mario Mori, in una trasmissione su RAITRE della settimana scorsa, costituisce l'ennesima prova della grande disinvoltura che caratterizza il comportamento di tanti funzionari dello Stato o delle Armi, che  pure facevano parte della polizia giudiziaria, di fronte ai rapporti, a volte discutibili, di sindaci e presidenti di Regioni che si affidavano a loro per trattative o baratti che dir si vogliano.
Ritornando al problema affrontato qui, c'è da stupirsi se scaliamo le classifiche del peggio e siamo proclamati il paese più corrotto di Europa. No, se continuiamo a comportarci con la disinvoltura e la nonchalance che ci contraddistingue da almeno un trentennio. A dir poco.

ANTIMAFIADuemila
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