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migranti-canale-siciliadi Nicola Tranfaglia - 26 agosto 2014
Papa Bergoglio non ha esagerato quando ha parlato, nei giorni scorsi, di una sorta di guerra che si sta combattendo nel Mediterraneo in cui ogni giorno arrivano in Italia migliaia di migranti e molte centinaia muoiono sui barconi per le cause più differenti legate alle condizioni dei viaggi. Più i barconi dei migranti vanno a fondo nel mare, più diventano aspri i diverbi del Consiglio dei ministri dell’Unione Europea e il governo Renzi perché sostituire l’operazione “Mare Nostrum” con quella europea denominata “Frontex” “non è ipotizzabile perché non ci sono né fondi né mezzi” ripetono i portavoce dell’Unione. Roma ha già ricevuto finora 478 milioni di euro e, secondo il Consiglio dei Ministri europei, i soldi non ci sono perché i ventotto paesi della Comunità non ne destino abbastanza nel bilancio comunitario all’emergenza sull’emigrazione.

Ora, per l’operazione “Mare Nostrum” l’Italia ha già speso cento milioni di euro in undici mesi (dall’ottobre 2013 ad oggi) a fronte di centotredicimila persone tratte in salvo, spostando sempre di più il confine di azione molto più vicino ai porti di partenza che a quelli di arrivo. Peraltro il costo complessivo dell’operazione è per il nostro Paese molto alto perché si tratta di trecentomila euro al giorno per far muovere i mezzi della Marina militare, navi anfibie, pattugliatori, motovedette, per pagare il personale che gira attorno a quella che è diventata per numeri e qualità di interventi una “macchina da guerra” fanno nove milioni di euro al mese. E, consi-derato che, dei 315 milioni stanziati dalla UE, solo la metà sono destinati al pattugliamento delle coste e l’altra metà dell’accoglienza, in meno di tre anni i fondi sarebbero già finiti. La verità è che l’Italia non ha più le risorse per garantire l’accoglienza e la sicurezza degli immigrati. E le previsioni di spesa per milioni di minori non accompagnati per il periodo di permanenza nel nostro Paese mancano e passeranno molti mesi fino a che le commissioni non si pronunceranno sulla concessione dello status di rifugiati. D’altra parte, gli sbarchi, a differenza che negli anni precedenti, saranno, almeno centocinquantamila in più di quelli previsti in precedenza. Per quelli che riescono ad arrivare in Italia le disponibili sono state già superate e il ministro dell’Economia ha previsto una somma di 260 milioni per assicurare la soprav-vivenza degli immigrati costretti a restare in Italia. L’Italia dovrebbe ricevere almeno un rimborso, sia pure parziale, dall’Unione Europea. L’osservatore Romano ha fatto un titolo che tutti i mezzi di comunicazione nel nostro e in altri Paesi dovrebbero adottare: “ Un’ecatombe senza fine: nel Mediterraneo; si combatte una nuova, silenziosa guerra. Quella della immigrazione.” Come ha già detto, Papa Francesco nei giorni scorsi.

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