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belusconi cosentinodi Nicola Tranfaglia - 27 aprile 2014
Siamo ormai alle comiche finali. L'ex sottosegretario all'Economia del IV governo Berlusconi, il campano Nicola Cosentino, arrestato il 3 aprile scorso, in un'inchiesta per estorsione aggravata dal metodo mafioso, con l'accusa di aver costretto un imprenditore a chiudere un distributore di benzina a Casal di Principe, concorrente alle aziende di famiglia.
Ma qualche settimana prima di essere arrestato, l'ex deputato, che ha fondato qualche mese il neo partito Forza Campania, aveva fatto pressione sui fedeli colonnelli di Forza Italia, l'on. Santanchè (o PDL che sia), l'on. Verdini e il senatore Vincenzo D'Anna, vice presidente del gruppo Gal (Gruppo Autonomie e Libertà) per ottenere un incontro con l'uomo di Arcore.
La Corte di Cassazione ritenendo che Cosentino fosse un politico di una certa influenza sul piano elettorale, aveva annullato la revoca appena intervenuta agli arresti domiciliari decisa dal Tribunale del Riesame e disposto un nuovo pronunciamento di quel Tribunale sulla detenzione in carcere.

Cosentino chiama di nuovo il 13 febbraio il senatore D'Anna e gli dice che teme, da parte dell'uomo di Arcore, e soprattutto del suo entourage, che sia in atto un tentativo di portare dalla loro parte i seguaci dell'ex sottosegretario. A questo punto Cosentino annuncia una vera battaglia contro i fidi colonnelli berlusconiani, se non otterrà almeno i coordinatori provinciali della Campania che lo stesso Berlusconi sta per nominare (il partito, come è noto, non prevede elezioni ma soltanto nomine fatte da un uomo solo). Dice all'amico D'Anna che lui "ha Dudù e non mi pare che il capo ultimamente mi voglia troppo bene." E Dudù, secondo gli investigatori, significa la fidanzata attuale di Berlusconi, cioè Francesca Pascale. E dice a D'Anna che la battaglia deve farsi d'accordo con i senatori "dal momento in cui oggi i senatori valgono 10 volte tanto, rispetto a un parlamentare. Le prove degli incontri di Cosentino con le persone più vicine all'ex Cavaliere sono evidenti e il 28 marzo la procura di Napoli ha intercettato una telefonata in cui l'onorevole Verdini, fino a ieri vicinissimo all'imprenditore lombardo, gli rispondeva: "Vieni a Roma domani che alle tre andiamo dal Presidente io e te."
Ma, a questo punto, i giochi sembrano fatti e, a qualche settimana dal giorno delle elezioni europee, visto il peso specifico che Cosentino continua ad avere, quantunque rinchiuso nel carcere di Secondigliano, le conseguenze sul voto potrebbero rivelarsi pesanti. Una tegola che non ci voleva su un partito che, anche negli ultimi sondaggi, non supera il venti per cento nei sondaggi, cioè nettamento terzo dopo il Partito democratico e il movimento di Beppe Grillo.

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