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legge-elettorale-201213di Nicola Tranfaglia - 20 dicembre 2013
Sembra impossibile ma in Italia succede anche questo: di dover mescolare i discorsi tra le discussioni, sempre più serrate, sulla futura legge elettorale con cui portare gli italiani al voto nel prossimo anno ed assistere a una scena pubblica indegna di un paese civile ma non usiamo l'aggettivo europeo perchè il nostro paese più volte sanzionato peraltro per altri aspetti dalla UE, non merita di esser considerato, di fronte a simili spettacoli, tra i fondatori dell'Unione come fu, senza dubbio, nei lontani anni cinquanta.
La verità che, prima di tutto l'attuale classe politica non accetta, è che noi siamo sempre - a quanto pare - tra i paesi economicamente più sviluppati dell'Unione ma non abbiamo raggiunto ancora sul piano dei costumi e della cultura in senso antropologico un livello paragonabile a quello di paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna,la Francia e la Germania. Gia', perchè, a quanto pare, abbiamo ancora una destra estrema forte e combattiva come Forza Nuova o Casa Pound di cui, proprio tra qualche ora a Roma (a una settimana dal Natale) rischiamo di vedere nuove imprese e scontri accaniti con le forze dell'ordine.

Di qui da una parte una discussione già calda sulla legge elettorale. Due tra gli uomini nuovi della destra democratica come Matteo Renzi, da due giorni nuovo segretario del partito, ed Enrico Letta, presidente del Consiglio in carica, che hanno dato inizio a una forte competizione personale sul futuro sicchè, da una parte, il sindaco fiorentino ha dato inizio a un'esplorazione con i due esponenti dell'opposizione parlamentare, l'imprenditore di Arcore ormai decaduto e l'ex comico Grillo, per giocarsi la partita di fondo sul governo: o si riesce (entro la primavera 2014 ad approvare la nuova legge elettorale che potrebbe essere - secondo Renzi - un Mattarellum corretto, con la trasformazione del 25 per cento proporzionale in un premio di maggioranza, o si va alle elezioni entro l'ultima data utile che è il 25 maggio prossimo). Ma il nuovo segretario non esclude neppure una trattativa con Alfano che fa parte dell'attuale maggioranza ma sa che in questo caso il Mattarellum dovrebbe prevedere il meccanismo dello scorporo per consentire al Nuovo Centro Destra (NCD) come si chiama il gruppo guidato dall'ex vice di Berlusconi di ritornare in parlamento.
Vero è anche che il sindaco di Firenze deve ancora capire se il leader dell'NCD è in grado di esprimere una posizione alla fine differenziata da quella dell'imprenditore di Arcore, cosa che dopo alcuni giorni dall'annunciata scissione è tutt'altro che chiara ed evidente.
Mentre ferve, come si è visto, il dibattito sui cambiamenti necessari per andare al voto-scadenza che, a quanto pare, sta a cuore a Renzi non meno che a Grillo e a Berlusconi, sia pure per ragioni profondamente diverse, gli italiani che usano ancora la tv come strumento mediatico fondamentale (anche le ultime ricerche parlano di una percentuale che è vicina al novanta per cento) hanno assistito a una scena indegna come girata tre giorni fa e successivamente proiettata: quella dei 697 ospiti del Centro di Identificazione di Lampedusa (per una capienza massima nel Centro di  250 posti) schierati nudi e sottoposti a un idrante antiscabbia: le donne non si vedono ma il video amatore che li ha ripreso spiega che anche a loro è stato riservato l'identico trattamento.
Sembra qualcosa che ci riporta ad altri tempi, al carcere di Abu Graib dove si svolsero le torture americane ai prigionieri iracheni o addirittura a scene degli anni trenta o quaranta uscite dai lager fascisti europei, e in particolare da quelli governati dai carcerieri nazionalsocialisti.
Gli internati erano stati stipati al loro avviso in un centro in contrada Imbriacola a Lampedusa. Quello dell'isola siciliana non è un Cie ma un CPas,un centro di prima accoglienza e soccorso e dovrebbe servire a dare un'assistenza immediata entro quarantottore ma c'è chi rimane lì per mesi prima di essere trasferiti in una struttura più idonea. Il completamento dell'identificazione può durare anche diciotto mesi secondo il decreto fatto a suo tempo dall'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni e tuttora vigente. La sindaca dell'isola, Giusi Nicolini, ha detto una frase che trova me, come mi auguro gran parte o la maggioranza degli italiani d'accordo: "Questo modello di accoglienza è una vergogna per i lampedusani e l'Italia intera deve vergognarsi."
Se a questo si aggiunge che l'Italia stanzia il 2,07 per cento del totale della spesa pubblica sia per politiche di contrasto all'emigrazione clandestina sia per accoglienza e inclusione sociale degli immigrati ma queste ultime rappresentano solo l'0,017 per cento (pari a 123,8 milioni) mentre il doppio equivalente a 247 milioni viene impiegato solo per "le politiche del rifiuto". Ora se si ricorda che un organismo tecnico e non politico come l'Unioncamere di Commercio stima che gli immigrati contribuiscono al valore aggiunto del nostro PIL del 12,8% del totale nazionale per una somma pari a 178 ,5 miliardi di euro all'anno, ci si rende conto appieno di quale è stata la ratio della legge approvata dalla destra al governo.
Ora in Europa sono appena aumentati i fondi dedicati all'inserimento sociale e lavorativo  degli immigrati da 9 a 59 miliardi di euro all'anno e se l'Italia saprà utilizzarli genereranno lavoro e ricchezza per gli italiani. Non c'è che da augurarsi che questo o il prossimo governo sappiano approfittarne.

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