Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

tranfaglia-nicola-web2di Nicola Tranfaglia - 6 ottobre 2012
Si resta senza parole di fronte a quel che leggiamo su alcuni quotidiani (non tutti, per la verità) di fronte a quel che succede ogni giorno nei cosiddetti palazzi del potere.
I provvedimenti per decreto del governo Monti sono, per la verità, sacrosanti anche se arrivano, per così dire, tardi rispetto a quello che è emerso negli ultimi vent’anni successi alla crisi centrale del ’92-93 ma l’italiano si chiede a questo punto  come è possibile andare avanti con classi dirigenti che selezionano così male chi deve rappresentarci e come pensano di fermare i movimenti di antipolitica che stanno prosperando nella società italiana a cinque mesi dal prossimo voto politico generale.

Chi scrive sa-magari per propria diretta esperienza- che se la selezione avviene troppo di frequente alla rovescia e che difetti, come quelli della personale docilità o impreparazione culturale, diventano tra i preferiti da parte di quelli che decidono gli ingressi negli organi dirigenti dei partiti o delle liste elettorali non c’è da stupirsi se fanno strada personaggi come Batman o altri del medesimo genere. E non ci si può meravigliare neppure dei risultati complessivi di una simile gestione politica.
Ho letto ieri l’intervista al quotidiano La Repubblica di uno storico che stimo molto come Paolo Prodi dell’Università di Bologna che denuncia l’estinguersi dello Stato a favore del mercato ma forse si potrebbe essere ancora più pessimisti e dire che anche il mercato soffre, vista la notevole quantità di monopoli od oligopoli che lo contrassegnano soprattutto ma non solo nella nostra Italia ma nel mondo intero.  
E sarebbe difficile non essere d’accordo con l’editoriale di Andrea Di Consoli pubblicato ieri dall’Unità che riteneva difficile salvare la politica ufficiale di fronte alla corruzione così ampia e diffusa a tutti i livelli.  
C’è da chiedersi, di fronte a tutto questo, come e quando si potrà uscire da quella che il nostro presidente Giorgio Napolitano ha definito a ragione nei giorni scorsi come una crisi morale e politica di inedite dimensioni.
Non è facile rispondere, soprattutto se si è consapevoli del fatto che la corruzione diffusa nel nostro paese rischia circa sessanta miliardi l’anno, una somma-possiamo dire- che farebbe risparmiare all’erario molto di più della doppia spending review adottata dall’attuale governo che, per ora, non è riuscita ancora ad eliminare le cifre molto alte di evasione fiscale che ogni anno si è costretti a registrare.
Ma a me sembra, quello della corruzione pubblica e amministrativa e della forte evasione fiscale, il problema preliminare da risolvere se si vuole ricostruire l’Italia come l’onorevole Pier Luigi Bersani predica da tempo e che i dirigenti che conosco del partito democratico vogliono porre al centro dell’ormai vicina campagna elettorale per lo scontro della prossima primavera.
Io credo che soltanto una grande mobilitazione popolare e diffusa delle persone, giovani e vecchie, di buona volontà che ci sono nel nostro paese potrà produrre le basi necessarie perché la prossima legislatura sia migliore di quella che si sta concludendo malinconicamente e si ponga con successo il compito di far ritornare l’Italia alla piena democrazia prevista nella costituzione repubblicana.
Sono tanti-per quello che vedo, girando l’Italia per gli inviti che ricevo, che nutrono queste speranze e questi sentimenti e voglio augurarmi che non siano ancora una volta delusi.

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos