Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

crocetta-rosario-webdi Rosario Crocetta - 25 aprile 2012
La Commissione parlamentare antimafia europea, con l’elezione dei suoi organismi avvenuta il 18 aprile sc orso, è una realtà. Il gelese Rosario Crocetta, al suo primo mandato a Bruxelles, è stato nominato primo vice-presidente (la massima carica che spettava, all’interno della Commissione, al gruppo S&D); un riconoscimento di grande prestigio per l’Italia, la Sicilia e per Gela, città da dove è partito il lungo e faticoso cammino verso l’Europa di Rosario Crocetta.

Queste le sue prime dichiarazioni: «Sono sinceramente contento di poter portare all’interno dell’Europa una battaglia che ho cominciato in Sicilia, insieme ai giovani, alle donne, agli imprenditori che non vogliono pagare il pizzo, ai famigliari delle vittime, alle forze dell’ordine, ai magistrati e sono anche contento che un’altra siciliana, Sonia Alfano, presiede la Commissione».

E poi una nota per i suoi concittadini, data in esclusiva al nostro giornale e che qui a fianco pubblichiamo

GRAZIE GELESI!

Grazie Gelesi. Con queste parole voglio iniziare il commento alla mia elezione a primo vice-presidente della prima Commissione Antimafia Europea. In questo momento penso ai discorsi, per molti sinceri e per altri strumentali, che sono stati fatti da alcuni per contrastare la mia canditura e poi la mia elezione. "Chi farà la lotta alla mafia in città?". Preoccupazione legittima con un Sindaco che su questo argomento era divenuto uno dei punti di riferimento nazionali.

La mia valutazione è, oggi, identica a quella che io feci al momento della candidatura: la città possiede riferimenti importanti nella lotta alla mafia, che sono il principale antidoto contro la piovra; la Magistratura e le forze dell'ordine della città hanno avuto e continuano ad avere un impegno di primo piano, che le mette all'avanguardia nella lotta contro il crimine, sul piano nazionale; l'associazione anti-racket e gran parte dell'imprenditoria gelese proseguono la loro battaglia senza abbassare la guardia; la nuova amministrazione, sono convinto che proseguirà il lavoro intrapreso.

Ho sempre pensato che la singolare ed eccezionale esperienza di Gela dovesse avere un palcoscenico più ampio, la lotta, infatti, più intransigente e più organica contro il sistema mafioso che sia stata mai intrapresa da un'amministrazione in Italia, non poteva rimanere circoscritta sul piano locale.

Non si dimentichi che le scelte effettuate da Confindustria Sicilia partirono dall'esperienza amministrativa e antiracket di Gela. Ma tale generalizzazione della lotta antimafia non poteva restare circoscritta all'imprenditoria, doveva necessariamente proiettarsi su un piano politico ed istituzionale più generalizzato come é, appunto, quello europeo.

L'idea che si ha, oggi ancora, della mafia é quella di organizzazione criminale e basta. Tale idea é diffusa sul piano nazionale e anche europeo e, purtroppo, anche nei territori di mafia, che dovrebbero avere una conoscenza maggiore del fenomeno.

Si pensi ai grandi affari della mafia: il traffico della droga, il traffico delle armi e degli esseri umani, le speculazioni, le aggressioni alla spesa pubblica, il pizzo, la corruzione, il riciclaggio. In Italia, i traffici della mafia vengono stimati attorno a 150 miliardi di euro l'anno ed in Europa in circa 600 miliardi.

La corruzione viene stimata, in Italia, intorno a 60 miliardi di euro l'anno e in Europa intorno ai 200 miliardi. Le organizzazioni mafiose, intanto, hanno raggiunto un livello di diffusione senza precedenti. Un tempo esisteva solo "cosa nostra", poi le mafie italiane sono diventate quattro - tutte potenti! Nel frattempo, sono nate nuove mafie in tutta l'Europa e nel mondo, basti pensare alla mafia albanese e dei Balcani, alle mafie dell' est europeo (Bulgaria, Romania, Lituania, Russia, ecc...), alle mafie nord e sud americane, alle mafie cinesi e giapponesi. In pratica, ogni volta che si arresta un latitante, diciamo tutti quanti che é stata eliminata la mafia e, nonostante i colpi mortali che sono stati inflitti alle mafie italiane, il crimine organizzato tende a diffondersi con le caratteristiche che ha avuto per tanti anni "cosa nostra".

Possiamo dire senza tema di essere smentiti che il modello di "cosa nostra" – come afferma il Procuratore Scarpinato – lungi dall'essere eliminato, sia divenuto "il modello criminale del terzo millennio".

Ma dove finiscono i soldi della mafia? Chi protegge i mafiosi? Quali sono le attività legali della mafia? Esiste un sistema di legislazione efficace e coerente a livello europeo?

Sono le domande che si pongono i cittadini ed è a queste domande che la Commissione Europea Antimafia vuole dare delle risposte. La nuova Commissione, infatti, ha il compito di investigare sulle attività della criminalità organizzata, sulla corruzione e sul riciclaggio del denaro sporco, tale lavoro sarà fatto in collaborazione con gli strumenti di lotta al crimine di cui già l'Europa dispone ( Eurojust, Europol e Olaf) ma anche con la collaborazione delle Istituzioni dei 27 Stati membri e delle associazioni della società civile che in tutta Europa si battano contro le mafie. Obiettivo principale sarà quello di armonizzare la legislazione dei 27 Paesi d'Europa, per impedire, come é accaduto recentemente, ad esempio, che l'Inghilterra si opponga ancora oggi all'estradizione di un boss mafioso poiché reato di associazione a delinquere di stampo mafioso non é previsto in Gran Bretagna; oppure che un'impresa mafiosa che non si può aggiudicare un appalto a Gela se lo aggiudichi tranquillamente a Berlino, a Parigi, a Bruxelles ed in altri paesi.

Sarà un lavoro duro e impegnativo, che voglio svolgere con tutte le mie forze insieme a tutti i miei colleghi italiani e stranieri. Ce la faremo! L'Europa esprimerà una legislazione che, partendo dall'esperienza italiana, contribuirà ad aiutare il nostro Paese, poiché tale lotta diventerà la lotta di tutta l'Europa.

Quando mi sono candidato a Sindaco di Gela, ho promesso che a Gela si sarebbe fatta una lotta alla mafia senza precedenti, poi, quando il mio Partito mi ha candidato al Parlamento Europeo, mi sono impegnato a portare a livello europeo la lotta contro le mafie, proposi l'istituzione della Commissione, il giorno dopo l'insediamento. Ed era l'11 luglio del 2009.

La Commissione oggi é una realtà: mantengo sempre i miei impegni, anche a costo della vita.

Ma, il merito non é mio. E' vostro, gelesi, che mi avete sostenuto, che mi avete dato forza, gambe e coraggio per camminare.

Ed io voglio correre, fino a quando sarà possibile, insieme a tutti i gelesi, a tutti i siciliani e, adesso, insieme a tutti i cittadini europei, sempre orgoglioso di essere gelese, siciliano, italiano...europeo.

Grazie gelesi.

Rosario Crocetta

Tratto da:
corrieredigela.it

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos