Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

di Antonio Ingroia
Questa è la domanda che mi sento di fare oggi agli Uomini del Potere che conta, del Potere politico e dell’Informazione, dei grandi mass-media e dei giornaloni, che per anni ci hanno contrastato, denigrato, deriso e diffamato senza pagare dazio.
Le dichiarazioni di Giuseppe Graviano che, quando avrà finito il PM Lombardo, interrogherò anche io nelle prossime udienze non sono altro che la conferma di quanto abbiamo già dimostrato nel processo Dell’Utri e poi nel processo Trattativa. Dell’Utri non era altro che l’Ambasciatore di Cosa Nostra alla Corte di Berlusconi per gli investimenti mafiosi prima e per il sostegno politico mafioso poi a Berlusconi-Dell’Utri-Forza Italia. Questi rapporti, dimostrati nel processo Dell’Utri hanno portato alla condanna definitiva di Dell’Utri, dimostrati nel processo Trattativa hanno portato alla condanna di primo grado in quel processo.
Eppure, per Voi, Uomini del Potere che conta, eravamo solo visionari: i PM che hanno seguito il primo o il secondo processo, come Gozzo e Di Matteo, ed ancor di più chi come me li ha concepiti, avviati e portati avanti tutt’e due, e perfino tutti i Giudici che hanno condannato nei vari gradi di giudizio dei due processi.
Dicevate che le prove acquisite non valevano a niente perché Graviano aveva negato tutto. Ed ora che Graviano ha confermato, che direte?
Ma io lo so bene che farete. Non direte nulla. Metterete il silenziatore alla notizia. Troppo imbarazzante. Non chiederete scusa. Le vostre facce di bronzo sono abituate a tutto.
Vergogna, dovreste solo provare vergogna perché rappresentate quella parte di Paese incapace di fare i conti col proprio passato, incapace di fare Giustizia, incapace dopo tanti anni di rendere piena giustizia alle vittime e ai loro familiari!
Perché? Perché siete collusi col Potere sporco che ha governato le nostre vite per generazioni. Perché avete paura di guardarvi allo specchio. Perché non avete il coraggio che dovrebbe avere chi dentro le Istituzioni e i media di comunicazione dovrebbe prestare un servizio ai cittadini.
Vergogna! Non credo a voi debba dirsi altro.
Ai cittadini onesti, vittime di questo Sistema, dico invece che è giunto il momento di ribellarsi. Spegnete le TV, voltate le spalle al teatrino della politica messo in scena ogni giorno da giornaloni e TV. I “Potenti” di cui vi parlavo in realtà sono più deboli di voi perché voi avete una forza immane di cui non siete abbastanza consapevoli. Certo, voi non avete mass-media a disposizione ma avete uno strumento ancora più potente che si chiama internet, fb, i social, usateli, ma usateli bene. Diffondete le notizie che Loro silenzieranno. Fate rumore e fatevi sentire. Non fatevi ingannare. Solo così ribellandovi potrete riprendere il vostro futuro in mano. Oggi più che mai ognuno di voi conta tantissimo, contro quelli che vorranno farvi credere il contrario. Non lasciatevi convincere del contrario. Solo così potrete rendere omaggio alle vittime mute della mattanza politica-mafiosa che ha ucciso l’anima più pura e sana del nostro Paese!
Antonio Ingroia, sempre dalla parte di Verità e Giustizia. Ad ogni costo. A qualsiasi prezzo.

Tratto da: facebook.com/avvocatoantonioingroia

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Nino Di Matteo: ''Le dichiarazioni di Graviano? Io fui additato come un fanatico visionario''

Giuseppe Graviano rompe il patto del silenzio. E chiama in causa Berlusconi

'Ndrangheta stragista, Graviano: ''Mi incontrai con Berlusconi da latitante''

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos