di Massimo Gramellini - Video
Sei l’uomo più rassicurante che si sia mai visto, Antonello Nicosia. Il più lontano dallo stereotipo del mafioso. Hai l’occhiale giusto, la camicia elegante, la barba sempre rasata di fresco e il sorriso che ti allaga il volto in un’espressione che invita alla benevolenza. Ti spacci per docente universitario e dalla tua bocca sgorgano soltanto discorsi elevati: il garantismo, le carceri, la necessità di aiutare i reietti e di concedere a tutti una seconda possibilità. Dirigi un osservatorio dei diritti umani e su una tv locale conduci un programma che si intitola "Mezz’ora d’aria". Risulti nientemeno che membro del Comitato Nazionale dei radicali italiani. Sei l’incarnazione del bene ed è in nome del bene che accompagni una deputata nelle visite al tuo core-business sentimentale: i detenuti per reati gravi. Ma quando nessuno ti sente, ti attacchi al telefono e lì sei un altro. Quello vero. Lì derubrichi gli omicidi di Falcone e Borsellino a "incidenti sul lavoro". Lì chiami il latitante Messina Denaro "nostro primo ministro". Lì ti vanti di utilizzare parlamentari inconsapevoli per entrare nelle celle dei mafiosi. Dei quali, secondo l’accusa, saresti una sorta di postino, incaricato di smaltire la corrispondenza con il mondo di fuori. Sei Halloween al contrario: il mostro non è la maschera, ma chi sta dietro. Dicevi sempre che ogni persona è innocente fino a sentenza definitiva. Ora lo diciamo noi di te, Antonello Nicosia. Ma sapessi che fatica.
Tratto da: corriere.it