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lumia giuseppe web1di Giuseppe Lumia
Ci mancava solo la divulgazione del ‘Mein kampf’ di Hitler. Sia chiaro niente censura: la libertà è libertà, ma criticare severamente la scelta di diffondere il libro del male assoluto del nazismo questo sì, va fatto  con chiarezza e con severità. Rimane tuttavia un problema di fondo su cui riflettere con attenzione.

Col male non si scherza. Il male è una brutta bestia, ha un suo fascino perverso. Quando le crisi delle società sono profonde il male trova spazio e si incunea nelle pieghe di tante coscienze. ‘Mein kampf’ è la rappresentazione del male assoluto. Prendere uomini, donne e bambini solo perché ebrei, nomadi, omosessuali e oppositori del nazifascismo, portarli nei campi di sterminio, scendere nelle bestialità più indicibili e scavare così con una violenza inaudita nel sub-umano non può essere un orizzonte da presentare alle nuove generazioni, nè nutrimento per  le menti malate che si agitano nel neo nazi-fascismo, che ritorna ad attraversare come una folata inquietante la vita di molti Paesi europei.

L’abbiamo più volte ripetuto per l’altro male assoluto che è la mafia: il male non si racconta con il male, il male lo si esorcizza, lo si svela, lo si critica, lo si supera attraverso il bene, raccontandone vita pensieri passioni fatiche dolori e progetti.

Col nazi-fascismo  dobbiamo ritornare a fare i conti? Mamma mia, ci risiamo! Ebbene se dobbiamo fare i conti con il neo nazi-fascismo facciamolo pure attraverso la narrazione della via crucis vissuta dagli ebrei, attraverso i libri di Primo Levi, a cominciare da ‘Se questo è un uomo’, attraverso un altro libro sacro ‘Il Diario di Anna Frank’, attraverso le lettere dei condannati a morte, attraverso i tanti percorsi della Resistenza e delle meravigliose storie di coloro che si opposero al nazi-fascismo in ogni Paese e in ogni realtà, a cominciare dalla storia straordinaria del movimento ‘La rosa bianca’.
Diciamolo con franchezza: negare, minimizzare, lisciare il pelo al nazi-fascismo è come giocare con il fuoco. Rischiamo di bruciare migliaia di giovani che nel vuoto dell’Europa trovano nelle idee più estreme alimento malato e velenoso.

Ma c’è anche un altro compito che forse è ancora più importante. Questo è il tempo per coltivare sane memorie e nuove progettualità. L’Europa deve uscire dal cinismo in cui è piombata e deve rimettersi in cammino, aprire nuovi orizzonti, rimettere in circolo sane passioni, idealità e progettualità. Un’Europa fredda, un’Europa solo dell’economia non ce la fa a stoppare violenze, razzismi, chiusure, mafie e corruzione ed ora anche il rigurgito nazi-fascista.
Quanto sarebbe straordinario approfittare di questa crisi non per piangerci addosso, ma per trasformarla in una nuova opportunità per fare cose che diversamente non avremmo mai fatto: penso agli Stati Uniti d’Europa, ai grandi diritti civili, al rilancio moderno dei diritti sociali, ad una economia forte e sostenibile sul piano ambientale e sociale, alla capacità di prendere per mano tutte le crisi del Medio Oriente e sfidare a viso aperto il terrorismo sul piano culturale e militare.
Insomma questo è il momento per non stare più in difesa,  per non chiudersi in rancori e nostalgie ma per andare avanti tra sane memorie e nuove progettualità.

Tratto da: giuseppelumia.it

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