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di Nicola Tranfaglia
Con un certo ritardo ma finalmente usciti i particolari dell'ingresso nella Commissione istituita da Papa Francesco il 18 luglio 2013 per arrivare alla revisione della struttura economico-finanziaria della Santa Sede. Quei particolari, intendevo, che riguardano monsignor Lucio Vallejo Balda e Maria Immacolata Chaoqui. Alcune informazioni acquisite dal governo del Vaticano su alcune candidature avrebbero dovuto sconsigliare la cooptazione delle due persone arrestate alla fine con l'accusa non ancora caduta di aver rubato e passato a due giornalisti documenti sensibili riguardanti proprio le finanze e la destinazione di somme anche rilevanti da parte degli uffici vaticani.

Si prese contatto-di fronte a informazioni pervenute sui due componenti cooptati anche con monsignor Alfred Xuereb, segretario di Francesco, delegato a riferire  sia sull'attività della Commissione sullo Ior sia sull'altra sui nuovi organi da costituire per  il nuovo assetto finanziario della Santa Sede. Ma questo non bastò a cambiare la scelta di cooptarli. Erano passati quattro mesi dall'elezione al trono pontificio di Jorge Mario Bergoglio ed era così forte il discredito di quello che era stato con Benedetto XVI il "primo ministro" della S. Sede, cioè il cardinale Tarcisio Bertone, che qualunque informazione proveniente dagli ambienti ufficiali veniva accolta con sospetto e diffidenza. La linea delle riforme allora avan
zava in modo radicale e rapido. E uno dei capisaldi consisteva nel ridimensionamento del ruolo della Segreteria di Stato: che era stato una sorta di vice-papato  negli anni di Ratzinger guidato da un Bertone piuttosto criticato tanto che gli altri cardinali erano tutti d'accordo sulla necessità di sostituirlo.
E in ottobre venne nominato da Papa Francesco, al posto di Bertone, un diplomatico fine ed esperto come il Nunzio in Venezuela Pietro Parolin ma a questo punto la "Pontificia Commissione referente di studio e di indirizzo" aveva già cominciato a lavorare e i due lavoravano intensamente in quell'organismo. E presto quell'attivismo dei due cominciò a dare nell'occhio e Francesco fu informato ma volle evitare provvedimenti troppo duri.E si cominciò a parlare dei due come del "signorotto" e della "signorina". E quando si dovette arrivare anche all'arresto del segretario laico di Ratzinger, padre George, il Papa ha dato ordine di procedere ed è scattata la richiesta di arresto per Vallejo Balda e per la Chaoqui.
Certo la delusione per quello che è successo e per i documenti vaticani sicuramente trafugati è notevole e c'è un cardinale, l'australiano George Pell, punta di diamante dei conservatori nella corte vaticani, che potrebbe essere uno o il più naturale capro espiatorio di un assetto ancora confuso nel governo attuale della Chiesa proprio per il passaggio difficile a un governo come quello cui mira il Pontefice.

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