Dossier illegali
di Stefania Limiti
L’ex direttore del Sismi Nicolo' Pollari e l'ex funzionario Pio Pompa sono stati prosciolti solo grazie alla prescrizione dal reato di abuso di ufficio nel quale era stata riqualificata l'accusa di procacciamento di informazioni da "fonti aperte" per la vicenda dell'archivio riservato di via Nazionale. Per quanto riguarda invece la fonte ‘Betulla’, il giornalista e deputato Renato Farina, non sapremo mai se e perché gli furono dati 30 mila euro: la questione, infatti, è stata chiusa per l'esistenza del segreto di Stato opposto alla magistratura dalla Presidenza del Consiglio. Impossibile per la procura di Perugia (competente perchè nell'indagine erano finiti alcuni magistrati romani come parti offese) esercitare l'azione penale.
Bisogna ricordare che nel febbraio 2013 Pollari e Pompa erano stati già prosciolti da un altro gup di Perugia ma la decisione era stata successivamente annullata dalla Cassazione che ha rimandato gli atti nel capoluogo umbro. L’uso (o l’abuso?) del segreto di Stato ci impedisce di sapere perché la nostra intelligence ha fatto ricorso a strumenti illegali come la creazione di un archivio parallelo. Il caso nel quale è stato coinvolto il direttore del Servizio esclude che si possa parlare di mele marce o di “deviazioni”, come impropriamente è sempre stato fatto nel passato nei casi di illeciti compiuti dai nostri Servizi. Sarebbe stato opportuno parlare di deviazioni dal codice penale e dalla Costituzione.
Foto © Emanuele Di Stefano