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riina-napolitano-di Salvatore Borsellino - 11 ottobre 2014
Forse io lo avrei scritto in maniera diversa, ma soltanto perchè non uso i tweet e in 140 caratteri bisogna esprimere un concetto in pochissime parole, bisogna lanciare delle frecce che colpiscano nel segno, ma sul concetto sono assolutamente d’accordo.
Mi fanno meno schifo i mafiosi, mi fanno meno schifo Riina e Bagarella di quanto mi ripugnano Mancino, Mannino e tutti gli altri imputati di quello stato deviato che sono sotto processo nel procedimento penale per attentato a corpo politico dello Stato, quel processo sulla trattativa che è il vero obiettivo degli attacchi che da ogni parte si concentrano su Sabina Guzzanti rea di avere prodotto un film in cui la verità sul sangue di cui sono intrise le fondamenta di questa disgraziata ‘seconda Repubblica’ potrebbe arrivare alla massa degli italiani e scrollarli dalla loro apatia e dalla loro indifferenza.
Paolo non è stato ucciso dalla mafia, Paolo è stato ucciso perchè costituiva un ostacolo insormontabile per potere portare avanti quegli ‘indicibili accordi’ che erano volti a salvare la vita ad alcuni ex ministri o ministri in carica rei, secondo Riina, di non avere rispettato i patti stretti con la mafia.
La sentenza del maxi-processo doveva essere annullata, e poiché così non era stato, chi non era riuscito a rispettare quei patti doveva morire.
Dopo Salvo Lima un altra serie di nomi era pronta per la vendetta dei criminali mafiosi, a cominciare da Mannino.

Ma Mannino è vivo e il prezzo è stata la strage di Via D’Amelio, la strage di Via dei Georgofili, la strage di Via Palestro e tanti altri servitori fedeli dello Stato e tanti altri innocenti hanno pagato con la vita questo patto scellerato.
E dopo, una congiura del silenzio che è durata per più di venti anni e che ha richiesto di eleggere per la prima volta ad un secondo settennato il garante di questo silenzio.
Io non esprimo solidarietà a Riina e Bagarella ma sostengo che il diritto alla difesa di qualsiasi imputato sia prevalente rispetto ai privilegi veri o presunti anche di chi occupa la carica più alta nelle nostre Istituzioni, di cui ha appannato il prestigio facendo distruggere delle intercettazioni delle quali, grazie ad un'intervista alla moglie di Mancino, si comincia ad individuare il contenuto.
E come Sabina non ho alcun dubbio nel sostenere che i traditori dello Stato facciano più schifo dei mafiosi.

Tratto da:
19luglio1992.com

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