Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

borsellino-salvatore-web2di Salvatore Borsellino - 26 marzo 2013
Mi è stato segnalata una affermazione che, in un articolo a firma di Maria Tersa Meli, è apparsa sul Corriere della Sera di oggi 26 marzo. Cito testualmente:
"L'unica carta che potrebbe consentire al leader del PD di mettere in piedi un suo esecutivo è quello di un accordo segreto stipulato con un gruppo di grillini che fanno capo all'associazione "agenda rossa" di Salvatore Borsellino (che peraltro hanno già votato per Pietro Grasso in dissenso dal Movimento 5 Stelle) e con quelli che sono vicini a Libertà e Giustizia di Gustavo Zagrebelsky".
Mi hanno poi telefonato da Servizio Pubblico per chiedermi se, avendo visto sulla rete un mio appello al M5S per votare la fiducia, fossi disponibile ad essere ospite della trasmissione per parlare di questo argomento e di altri di attualità come Grasso e Dell'Utri.
Ora, a parte l'accostamento, che mi onora, con Zagrebelsky, devo assolutamente smentire queste illazioni e deprecare questo metodo di certa stampa di mettere in bocca alle persone cose mai dette o di estrapolare da una frase posizioni mai dichiarate.

Innanzitutto non esiste nessun gruppo di grillini che fanno capo all'associazione "Agende Rosse". Ci sono, anche tra gli eletti al Parlamento Nazionale o all'Assemblea Regionale Siciliana, dei giovani che idealmente sono vicini al mio movimento, ma lo sono soltanto perchè combattiamo una lotta comune per quanto riguarda la Verità e la Giustizia sulle stragi del '92 e del '93 e la trattativa mafia-Stato che ne è all'origine, ma nulla di più di questo. L'appartenenza al mio movimento è, per tutti quelli che ne fanno parte, un'appartenenza soltanto ideale e ci siamo sempre tenuti lontano dalle competizioni politiche e da questioni che riguardano i rapporti tra i partiti e i giochi di potere a cui sono legati.
E' vero che, in occasione dell'elezione del Presidente del Senato, feci un appello ad alcuni di loro per scongiurare quella che vedevo come una iattura, l'elezione di Schifani a quella carica, ma in quel caso, per una carica istituzionale, feci una scelta, come ho già affermato, tra un personaggio deprecabile, socio in passato di mafiosi poi condannati, e un personaggio criticabile, ma credo che per chi tra i grillini fece poi questa scelta, la abbia fatto in assoluta autonomia e indipendentemente dal mio appello.
Non mi sognerei mai, oggi, di lanciare un analogo appello per spingere qualcuno di loro a votare la fiducia a Bersani e questo per due motivi.
Il primo è che io stesso avrei dei forti dubbi a dare il voto ad un partito che negli ultimi venti anni non ha mai fatto una vera opposizione ai governi guidati da Berlusconi, e per dimostrarlo basta citare il discorso di Violante alla Camera nel quale disse che Berlusconi sapeva benissimo come un governo di sinistra non gli avrebbe mai tolto le televisioni e non avrebbe mai fatto una legge sul conflitto di interessi. Oggi Bersani mette almeno il secondo di questi punti tra quelli del suo nuovo programma, ma lo avrebbe mai fatto se il M5S non fosse entrato, e con tale forza, in Parlamento?
Il secondo è che ritengo che i grillini, indipendentemente dalla guida, sicuramente molto accentratrice del loro leader, abbiano un forte spirito di appartenenza al movimento, della democraticità delle decisioni che prendono al loro interno, e se hanno deciso internamente, come hanno deciso, di non votare la fiducia a Bersani, non ascolterebbero sicuramente chi dall'esterno, come me, li dovesse spingere a fare al contrario. Cosa che io, ripeto, non ho fatto e non intendo fare. Qualche giornalista mi ha chiesto, semmai, cosa farei al loro posto. Ho risposto che farei come sta facendo il movimento in Sicilia e come loro, mi risulta, sarebbero disponibili a fare anche in parlamento, cioè valutare provvedimento per provvedimento e votarlo o meno se coincidente o meno con il loro programma e i loro obiettivi. Ma all'Assemblea Siciliana non esiste il meccanismo della fiducia, al Parlamento nazionale si, e questo credo sia per loro un ostacolo insormontabile.
Io, che ho una mentalità anche molto pragmatica, voterei la fiducia e poi, alla prima occasione, non la confermerei se la linea del governo fosse, nel complesso, diversa da quella da loro auspicata.
Ma questo è soltanto quello che farei io. Loro credo vogliano fare venire a galla fino in fondo le contraddizioni di questo sistema di partiti, di questa classe politica, di questo finto bipolarismo, di questo sistema di potere ormai al collasso.
E forse non hanno tutti i torti, prima di ricostruire occorre spazzare via le macerie.

Tratto da: 19luglio1992.com

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos