di AMDuemila
Sentenza del Gup di Messina
Sono stati condannati tutti a 20 anni di carcere, nel processo con il rito abbreviato, Mohamed Condè, detto Suarez, 22 anni della Guinea, Hameda Ahmed, 26 anni, egiziana e Mahmoud Ashuia, egiziano, 24 anni, i tre "torturatori" di migranti che erano stati "fermati" il 16 settembre scorso all'hotspot di Messina, in seguito al fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo firmato dall'aggiunto Marzia Sabella e dal sostituto della Dda Calogero Ferrara.
La sentenza è stata emessa dal Gup di Messina. Erano accusati di vari reati tra cui, associazione a delinquere, tratta, violenza sessuale, omicidio e tortura. I 3 extracomunitari sono stati riconosciuti da alcuni dei migranti salvati dalla nave "Alex & Co" - della Ong Mediterranea Saving Humans, - sbarcati a Lampedusa tra il 5 e il 7 luglio scorsi. Agli investigatori hanno raccontano le torture, le botte con bastoni e tubi di gomma e le violenze subite anche attraverso la privazione di cibo e acqua. "Mohamed Condè si occupava di imprigionare i migranti, di torturarli e di occuparsi dei riscatti che venivano richiesti ai familiari dei detenuti ai fini della loro liberazione, fornendo agli stessi il cellulare con cui potevano contattare i propri familiari; Hameda svolgeva il ruolo di carceriere, torturatore e di colui che si occupava di cucinare i pasti per i migranti detenuti; Ashuia - avevano raccontato i superstiti - era il carceriere e guardiano della prigione di Zawyia, nonché nelle vesti di torturatore con cui picchiava brutalmente i migranti anche servendosi di un fucile e nell'ulteriore veste di colui che distribuiva i pasti ai migranti detenuti".
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