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di AMDuemila
Terminata la requisitoria dell’accusa. Oggi è il turno delle difese

Il gruppo capeggiato dall’ex esponente dei Nar Massimo Carminati e dall'allora responsabile della cooperativa '29 Giugno' Salvatore Buzzi è da qualificare come un’associazione di stampo mafioso, "con caratteristiche che rientrano perfettamente nel paradigma normativo previsto dal 416 bis del codice penale”. Sono queste le parole con cui il procuratore generale della Corte Suprema di Cassazione Luigi Birritteri ha condotto, alternandosi con gli altri due Luigi Orsi e Mariella De Masellis, la requisitoria del processo “Mafia Capitale” arrivato al vaglio della Corte. Birritteri ha elogiato "la bontà della struttura motivazionale" della sentenza dei giudici della Corte d’Appello di Roma che, contrariamente ai colleghi di primo grado, hanno riconosciuto il 416 bis e l'aggravante del metodo mafioso. I tre Pg della Cassazione hanno chiesto la conferma delle condanne emesse dalla Corte d’appello di Roma quando, a settembre 2018, ha ribaltato il verdetto di primo grado e ha riconosciuto l’associazione mafiosa e “dintorni” a 18 degli oltre 35 imputati del cosiddetto “mondo di mezzo”. Dunque per i magistrati cassazionisti sono da confermare le condanne per Salvatore Buzzi (18 anni e 4 mesi) e per l'ex Nar Massimo Carminati (14 anni e 6 mesi). "Non contano le dimensioni del gruppo da qualificare come associazione di stampo mafioso. Conta l'uso del metodo mafioso su cui si incentra l'associazione" ha spiegato il pg Birritteri nel corso della requisitoria. Secondo l’accusa "il fatto da provare non è la violenza esterna ma il metodo mafioso, così come è percepito dalla collettività e cui si può far ricorso attraverso la blandizia, gli schieramenti di potere, l'appoggio alle campagne elettorali". L'associazione mafiosa si ha "quando i sodali si avvalgono del metodo mafioso - ha aggiunto il pg - E' proprio l'utilizzo del metodo mafioso che fa la differenza. Buzzi, con l'apporto fornito prevalentemente da Carminati, ne ha fatto uso per liberarsi di alcuni concorrenti e avere campo libero nella partecipazione a determinate gare".
Oltre a Buzzi e Carminati, tra i condannati figura anche il politico Luca Gramazio, ex capogruppo del Pdl in Regione (8 anni e 8 mesi).
I magistrati hanno anche evidenziato che la Corte dovrebbe aggravare la posizione di Franco Panzironi, uomo dell’ex sindaco di An Gianni Alemanno, già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. “Senza di lui sarebbe venuto meno l’accesso all’amministrazione Alemanno” ha sostenuto l’accusa.
Dopo la requisitoria dei tre sostituti procuratori generali, terminata con la richiesta di conferma delle condanne dell'Appello, oggi la parola è passata alle difese dei ricorrenti. La sentenza è prevista tra domani e sabato.

Foto © Imagoeconomica

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