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di AMDuemila - Video
Spaccio, estorsioni ed usura. Il pm: “Vittime in uno stato di totale assoggettamento”

I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, all’alba, hanno eseguito 23 misure cautelari, di cui 18 appartenenti alla famiglia dei Casamonica, 2 Spada, un Di Salvo, e uno Spinelli. L’operazione denominata “Gramigna bis” ha visto l’impiego di circa 150 carabinieri tra Roma e provincia e in varie regioni d’Italia, con l’ausilio di unità cinofile, un elicottero dell’Arma e del personale dell’8° Reggimento 'Lazio'.
La custodia cautelare in carcere è stata prevista per Celeste Casamonica, Consiglio Casamonica, Cosimo Casamonica, Christian Casamonica, Giuseppe Casamonica detto Bitalo, Giuseppe Casamonica detto Monca, Lauretta Casamonica, Liliana Casamonica detta Stefania, Luciano Casamonica (noto alle cronache romane per essersi fatto fotografare nel 2010 con Gianni Alemanno durante una cena al Baobab alla quale era presente anche Salvatore Buzzi), Massimiliano Casamonica detto Ciufalo, Pasquale Casamonica detto Rocky, Rocco Casamonica, Rosaria Casamonica, Salvatore Casamonica, Gelsomina Di Silvio, Emanuele Proietto, Alizzio Spada e Ottavio Spada detto ‘Cicciollo’, Vincenzo Spinelli. Inoltre, durante le perquisizioni sono stati rinvenuti e sequestrati del denaro contante, gioielli e 14 orologi di lusso per un valore stimato di oltre 150.000 euro.
I reati per i quali la procura procede sono, a vario titolo, di estorsione, usura, intestazione fittizia di beni, spaccio di stupefacenti; in buona parte commessi con l’aggravante del metodo mafioso. Le indagini costituiscono la prosecuzione dell’operazione 'Gramigna' che, la scorsa estate, ha già interessato 37 appartenenti al clan Casamonica.
Dall’indagine è emerso il modus operandi dell’organizzazione che si muoveva con le attività di spaccio di droga, estorsioni e usura. "E' stato accertato il 'tipicò modus agendi - hanno scritto i magistrati - posto in essere dai Casamonica, caratterizzato da larvate forme di violenza e minaccia, veicolate attraverso un compulsivo approccio verso le vittime, sottoposte a continue richieste prive di ogni giustificazione e che finiscono per metterle in uno stato di totale assoggettamento". Tra i destinatari delle misure cautelari anche donne che avrebbero preso il posto degli uomini finiti in manette nei mesi scorsi Il nome che spicca è quello di Asia Sara Casamonica, nuora del boss Giuseppe Casamonica, che aveva rioccupato la casa di Porta Furba del capo clan, già confiscata e simbolo del loro potere e del controllo su quel territorio.

Il collegamento con la ’Ndrangheta
Negli atti dell’inchiesta è spuntato un collaboratore di giustizia calabrese, Roberto Furuli, che ha raccontato al pm Giovanni Musarò dei suoi rapporti con l’organizzazione criminale romana, in particolare quello con Christian Casamonica. "Quando ancora era in Calabria, aveva sentito parlare dei Casamonica come di una famiglia di mafia, che aveva, nella capitale, lo stesso controllo del territorio che poteva avere una cosca di 'ndrangheta in un paese della provincia di Reggio Calabria. - ha spiegato - Mi risulta che abbiano rapporti anche con importanti famiglie di ‘Ndrangheta, fra cui i Piromalli di Gioia Tauro. Per quello che mi risulta i rapporti fra i Casamonica e i Piromalli riguardavano gli stupefacenti". Per il collaboratore di giustizia "i Casamonica a Roma sono una famiglia temuta e rispettata, non in ragione dei loro rapporti con la 'ndrangheta ma in ragione del fatto che si fanno rispettare. A Roma il nome Casamonica incute paura a tutti, così come il nome Bellocco incute paura a Rosarno".
Secondo la sindaca di Roma, Virigina Raggi, quello di oggi è un’operazione “di ripristino della legalità. Un ringraziamento sentito agli uomini del Comando Provinciale dei Carabinieri e ai magistrati della Procura di Roma per il loro lavoro importantissimo. Le accuse ai clan sono pesantissime: c'è la reazione dello Stato”. Anche il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, ha commentato il blitz: “Un duro colpo ad uno dei clan mafiosi più pervasivi e più sottovalutati che esistono nella capitale d’Italia. Troppe volte si è sottovalutato il gruppo dei Casamonica, derubricandoli a piccolo fenomeno criminale. Usura, spaccio, intestazione di beni fittizi e violenza sono mafia e va ribadito. Roma sta reagendo e ribadendo che la città vuole essere libera e vivere nella legalità”.

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