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di Vincenzo Musacchio
La criminalità organizzata moderna presenta ogni giorno che passa nuove sfide, in primis, allo Stato e, in secondo luogo, alla società civile. La prima sfida, ormai, non è più di tipo militare e stragista ma ha assunto la forma dell’accordo e della collusione mediante corruzione. Occorrono, dunque, nuove strategie efficaci contro questo tipo di criminalità organizzata evoluta. La seconda sfida, è più incisiva e di natura culturale specialmente laddove la criminalità organizzata penetra nelle politiche sociali sostituendosi allo Stato latitante. Negli anni passati, sino al 1992, lo Stato ha avuto a che fare con una criminalità organizzata del tutto diversa dall’attuale. Oggi le mafie hanno aumentato la loro portata criminale, sono più forti economicamente e godono di consenso sociale e di complicità nelle pubbliche istituzioni. Le mutevoli condizioni economiche, come la crisi finanziaria globale, hanno determinato su imprese e aziende un forte indebolimento amplificandone le vulnerabilità. La criminalità organizzata moderna si è affrettata a trarre vantaggio da queste opportunità, sono così emerse nuove tipologie di mafia basate non più sulla violenza e l’intimidazione ma sulla corruzione e il traffico d’influenze. L'aumento della corruzione e l'espansione dei cosiddetti “mercati grigi”, e cioè mercati di beni legali venduti o distribuiti illegalmente, aiutano non poco le nuove mafie a diventare sempre più forti e meno vulnerabili. Le nuove sfide quindi saranno di natura strategica e logistica. Le contromisure realmente efficaci contro la criminalità organizzata dovranno avere inevitabilmente una dimensione transnazionale. I delitti commessi dalla criminalità organizzata ormai richiedono risposte da parte degli Stati a livello europeo e internazionale. Le nuove tecnologie utilizzate dalla criminalità organizzata richiederanno innovazioni tali da giungere alla fine a una giurisdizione internazionale per i delitti di stampo mafioso, per i sequestri e le confische e per l’acquisizione delle prove. Si dovrà approntare un nuovo ed efficace sistema di cooperazione internazionale che coinvolga la magistratura e le forze dell'ordine a livello transnazionale. I nuovi delitti perpetrati dalla criminalità organizzata sono orientati sempre più verso forme sempre più fluide, flessibili, in rete e nei mercati finanziari internazionali. Le continue relazioni simbiotiche tra gruppi criminali, imprenditoria e funzionari dello Stato (compresa la polizia e la magistratura) chiedono risposte veloci ed efficaci da parte dello Stato. Occorre una rete europea e internazionale per lottare efficacemente le nuove mafie, perché è tempo di dare risposte globali a un problema che è globale. Ogni singolo Stato e ognuno di noi, nel proprio piccolo, deve fare la propria parte per contrastare i nuovi sistemi mafiosi e corruttivi che s’insinuano nei gangli vitali dello Stato, nella società civile tutta e non da ultimo nelle nostre coscienze individuali. Per rendere reali questi propositi occorre puntare sull’azione concreta da parte dello Stato, su atti e leggi nuove e adeguate, su un’etica incarnata nel singolo individuo, su una scuola che funzioni e faccia anche prevenzione. La democrazia diventi la vera espressione della lotta al crimine organizzato senza se e senza ma. Lo Stato agisca, come diceva Giovanni Falcone, utilizzando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni. Il nostro Osservatorio Antimafia ha redatto recentemente alcune proposte inviate al presidente del Parlamento europeo. E’ indispensabile: concentrarsi sulla definizione normativa di “criminalità organizzata” valida in tutti gli Stati membri; ridare attualità a una collaborazione diretta tra la società civile e le istituzioni europee; portare il nostro 416 bis appositamente modificato ad avere efficacia in ambito europeo; attuare in Europa la normativa sulla confisca dei beni di origine mafiosa; rafforzare in maniera efficace e moderna il sistema di protezione delle vittime e dei testimoni di giustizia. Occorrerà potenziare la lotta alla corruzione, al traffico d’influenze e al riciclaggio. Sarà necessaria una strategia “più incisiva” contro il traffico di droga, di organi ed esseri umani e di commercio di armi. Il contrasto contro le cd. “ecomafie” dovrà essere adeguato alle nuove evoluzioni della criminalità organizzata. È urgente un risveglio dello Stato capace di tradurre la voglia di lotta alle mafie in contrasto reale ed efficace. Oggi il futuro chiede un forte impegno da parte dello Stato, dell’Europa e dei Paesi extraeuropei. Il futuro ci dice che se vogliamo veramente combattere le nuove mafie, gli Stati, a livello planetario, non possono restare ancora con le mani in mano!

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