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di AMDuemila
Secondo il senatore a quel colloquio ci sarebbe stata “una terza persona” che potrebbe appartenere ai servizi di sicurezza. Emerge anche l’esistenza di “papello” sulle scarcerazioni dei boss

Dietro l’incontro tra l’ex capo del Dap Francesco Basentini e il superboss dei Casalesi Michele Zagaria? Ci potrebbe essere l’ombra della presenza dei servizi segreti al colloquio. E’ quanto ha sostenuto il senatore Mario Michele Giarrusso in un’interrogazione parlamentare al ministro di Grazie e Giustizia Alfonso Bonafede. L’episodio è riportato all’interno dei documenti dell’interrogazione del senatore, che secondo quanto ha riferito, a quell’incontro tra l’ex capo del Dap e Zagaria avrebbe preso parte anche una terza persona e non sarebbe di certo qualcuno appartenente al GOM (Gruppo operativo mobile), reparto della polizia penitenziaria alle strette dipendenze del Dap. A riportare la notizia il quotidiano online casertanews.it. Secondo Giarrusso a quel colloquio vi sarebbe stata una terza persona, che però, l’identificazione ancora oggi rimane sconosciuta e che quindi potrebbe essere un personaggio appartenente ai servizi di sicurezza.
Nel documento il senatore ha anche evidenziato l’esistenza di un protocollo (il protocollo Farfalla) che consiste in “un accordo segreto tra rami dei servizi segreti e l'amministrazione penitenziaria, volto a favorire rapporti diretti e riservati con mafiosi all'interno delle carceri”. Chi è dunque questa persona che ha partecipato all’incontro? A questo quesito il ministro della giustizia dovrà rispondere.

basentini michele zagaria

L'ex capo del Dap, Francesco Basentini, e il boss dei Casalesi, Michele Zagaria


Un altro aspetto riportato da Giarrusso è l’esistenza di un "papello" di 8 punti acquisito dai magistrati che stanno indagando sulle rivolte nelle carceri dei mesi scorsi. Secondo quanto riportato nell’interrogazione il “papello” sarebbe stato "redatto ai primi di marzo nel carcere di Salerno”, in cui erano confluite alcune richieste dei rivoltosi, che sarebbero poi finite all’interno della famosa circolare del 21 marzo che ha permesso la scarcerazione di centinaia di mafiosi, tra cui Pasquale Zagaria. Una circolare che non fu firmata dall’ex capo del Dap Basentini, ma da un’altra funzionaria.
Da questi episodi è nata la richiesta del senatore di chiarimenti da parte del Guardasigilli su un'eventuale "trattativa tra il DAP e i detenuti rivoltosi al fine di far cessare le rivolte nelle carceri”.

Foto © Imagoeconomica

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