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di AMDuemila
“Bisogna evitare che i soldi degli aiuti vadano alle mafie”

"Le mafie sono un fenomeno mondiale, non più solo europeo, anche se l'Europa fa finta di non capire, perché in Germania arrivano milioni di euro provenienti dal traffico di cocaina e sono i grandi ristoratori che riciclano per conto della ‘Ndrangheta in Germania. Questo per rispondere all'articolo dell'altro giorno, non si devono permettere di dire quelle cose sull'Italia, sono cose che conosco bene, per quante rogatorie internazionali ho fatto con la Germania già dieci anni prima della strage di Duisburg". E’ questo il duro commento del procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, intervistato da Sky Tg24, all’articolo pubblicato dal quotidiano tedesco “Die Welt” secondo cui le cosche aspettano i fondi che arriveranno da Bruxelles per l'emergenza Coronavirus. Il magistrato ha ricordato i numerosi inviti fatti all’autorità tedesca per il contrasto alla criminalità organizzata mafiosa. "So io quante volte - ha aggiunto Gratteri - li abbiamo pregati di cambiare le norme, di contrastare le mafie in Germania, di cambiare il loro Codice e non siamo stati ascoltati".
Nel corso dell’intervista, il procuratore calabrese ha anche parlato dei fondi, stanziati per far fronte all’emergenza Coronavirus, e che potranno essere preda mafiosa. "Bisogna fare in fretta, ma c’è il pericolo che i soldi degli aiuti vadano in mano alle mafie, certamente. - ha detto Gratteri - Per questo, per quanto riguarda i lavoratori in nero, ho parlato con l'Anci, e per lo meno l'Anci calabrese è d'accordo: consegneranno gli elenchi ai Prefetti, che li distribuiranno alle forze dell'ordine che li visioneranno per evitare che evasori totali, gente ricca che sulla carta risulta nullatenente, incassi questi soldi". Mentre per quanto riguarda le imprese e aziende, secondo il magistrato, “è necessario, anche in questo caso, questo tipo di controllo. Noi abbiamo le forze dell'ordine che sul territorio hanno un controllo capillare, abbastanza diffuso. Possiamo utilizzare questa grande conoscenza per interagire con chi deve distribuire questi soldi, con chi va a fare gli elenchi per vedere chi ha bisogno e chi no". Parlando dei controlli che poi dovranno essere effettuati, Gratteri ha spiegato che “in Paesi di 5000 abitanti, di cui ad esempio è piena la Calabria o la Sicilia, a una stazione dei carabinieri bastano 48 o 24 ore per controllare. Non si ritarda di molto, al massimo di 48 ore. In paesi più grandi ci sono le Compagnie, la Guardia di Finanza, la Questura. E' più il parlare che il fare. Intanto mandate questi soldi, nel contempo mandate questi elenchi alla Prefettura e in 48 ore si è in grado di stabilire chi è evasore totale e avrebbe la possibilità. Sarebbe una grande occasione di controllo, per far emergere il lavoro nero, finirla con questo sfruttamento che dura da secoli”. Secondo il procuratore capo di Catanzaro “è un momento importante, consideriamolo uno spartiacque, però è ovvio che per fare queste cose ci vuole volontà, coraggio, libertà, non è una cosa semplice".
In conclusione, il procuratore della Repubblica si è detto “molto vicino alle persone che hanno bisogno e ai poveri, soffro quando li vedo ma al contempo mi arrabbio perché non è possibile che nel 2020 ancora succedano questi sfruttamenti, ma soprattutto perché non incominciamo a discutere anche il mercato. Non è possibile che le arance della Calabria vengano pagate trenta centesimi e poi al mercato di Milano costino due euro e cinquanta”.

Foto © Imagoeconomica

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