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di AMDuemila
“Scuola e lavoro sono due pilastri della legalità che, è importante, non deve diventare solo una bandiera, una parola astratta, solo educativa. La legalità deve tradursi in una parola di vita”. E’ così che si è espresso don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera contro le Mafie, a Taranto per il ricordo del trentennale dell’omicidio dell'ex carabiniere Giovanbattista Tedesco, capo turno della vigilanza ex Italsider, assassinato dalla Sacra Corona Unita. Don Ciotti, in una giornata all’insegna dei valori della legalità, ha incontrato gli studenti dell'Istituto comprensivo Renato Moro, nel teatro del plesso Leonida, prima di andare all'Istituto Archimede per l'intitolazione dell'Aula Magna a Giovanbattista Tedesco. All’evento erano presenti la vedova Maria Teresa Lacovara e il figlio Alessandro Tedesco, referente di Libera a Taranto. "Oggi - ha detto il prete - è una giornata di memoria, una memoria che deve essere viva e si deve tradurre tutti i giorni in responsabilità e impegno".
Don Ciotti ha parlato di mafia ai giovani studenti, ha poi ricordato i morti sul lavoro e anche Simona, la 30enne tarantina emigrata in Francia, tra le vittime del crollo dei due palazzi di Marsiglia del 6 novembre 2018. La giovane era soprannominata 'sorriso' per il suo carattere gioviale e positivo: "Credo di poter dire che sia stata una grande ambasciatrice - ha concluso il fondatore di Libera - partendo da questa terra è morta operando in mezzo ai più poveri, agli umili, nella zona più povera di Marsiglia. Oggi è una giornata per ricordarli, per farli restare vivi e assumerci di più la nostra parte di impegno e di responsabilità”.

Foto © Imagoeconomica