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di AMDuemila
Clan in difficoltà, ostaggi in Albania a 'garanzia' acquisto droga

Stamani la polizia di Stato di Catania, su delega della Direzione distrettuale antimafia, ha dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di dodici persone ritenute affiliate all’organizzazione mafiosa Mazzei - "Carcagnusi" in particolare membri della squadra di "Lineri", frazione di Misterbianco, nonche' di esponenti dell'organizzazione mafiosa Santapaola-Ercolano operativi sul medesimo territorio.
Gli arrestati sono accusati dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di marijuana e cocaina ed estorsione aggravata. Tra questi è finito in manette anche Orazio Coppola, 55 anni, boss del clan Mazzei, accusato di essere il capo e il promotore dell'attività criminale nel cui contesto lui stesso avrebbe gestito una 'piazza di spaccio' a Lineri, in territorio di Miterbianco. Insieme a Coppola è stato arrestato anche Carmelo Distefano, 35 anni, della cosca Santapaola che ne gestiva una nel rione San Giovanni Galermo di Catania. Dalle indagini è emerso che i due, a corto di grosse liquidita' finanziarie, avevano realizzato una sorta di 'joint venture' di capitali per acquistare grosse partite di marijuana in Albania. Investimenti per diverse centinaia di miglia di euro che i due gruppi malavitosi, decimati dalle operazioni antimafia e colpiti finanziariamente da sequestri di beni, non avevano in contanti e per questo nel Paese dei Balcani a garanzia del debito hanno inviato, in diverse occasioni, almeno due dei loro uomini, indagati ma non tra gli arrestati, che sono stato rilasciati solo dopo essere stati per alcuni mesi 'ostaggio' del gruppo criminale straniero. Da questa attività nasce il nome dell’operazione “Hostage”, le cui indagini, svolte tra il settembre 2016 e marzo 2018, hanno consentito di far luce su sei casi di estorsione. In alcuni casi, in particolare, è emerso che il clan non si limitava a pretendere somme di denaro, specie in occasioni delle festivita' pasquali e natalizie ma, come accertato in un episodio, pretendeva la fornitura di arredi per 20 mila euro. Quattro delle vittime, che non avevano denunciato, dopo essere state contattate dalla squadra mobile per essere sentite hanno collaborato con le indagini.

Foto © Imagoeconomica