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di AMDuemila
Pene più dure: da sei/dodici anni si passa a dieci/quindici anni con “aggravante speciale” in caso di vittoria elettorale

Semaforo verde anche in Senato, il ddl sul voto di scambio politico-mafioso è legge. Il provvedimento, approvato in via definitiva a Palazzo Madama, ha ottenuto 157 voti favorevoli, 81 contrari e 2 astensioni. La legge (che ha come prima firma il nome del pentastellato Mario Michele Giarrusso) modifiche all'articolo 416 ter del codice penale, prevede non solo l'appartenenza ad associazione di stampo mafioso come requisito per la condanna di voto di scambio, ma sarà punito anche chi procura il voto usando modalità mafiose.

Il provvedimento
Il testo approvato è composto da un solo articolo, che punisce con la reclusione da 10 a 15 anni "l'accettazione, direttamente o tramite intermediari, della promessa del sostegno elettorale in cambio della erogazione di denaro, di qualunque altra utilità o della disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell'associazione criminale". Per tutti i condannati, inoltre, scatterà poi l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Di fatto la nuova formulazione del reato lega il voto di scambio con l’associazione a delinquere di stampo mafioso. In questo modo si stabilisce un collegamento ontologico tra le due fattispecie criminali. Infatti nel 416 bis, tra i reati fine delle associazioni mafiose, si indica anche “impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali”.
Nel nuovo provvedimento è anche prevista “un’aggravante speciale” nel caso in cui il politico che si mette d’accordo con l’affiliato all’organizzazione criminale per ottenere vantaggi elettorali vinca le elezioni. Se dovesse verificarsi tale circostanza le pene allora aumentano fino a 22 anni e mezzo di carcere, anche se secondo le opposizioni sarebbe a rischio di ricorsi alla Corte costituzionale.

L’intermediario
Nella norma si estende la punibilità anche ai casi in cui la condotta incriminata sia stata realizzata mediante il ricorso a intermediari e si estende la condotta penalmente rilevante aggiungendo alla promessa di procurare voti con le modalità mafiose, la promessa che provenga da "soggetti appartenenti alle associazioni" mafiose. Si amplia "ulteriormente l'oggetto della controprestazione di chi ottiene la promessa di voti, contemplando non solo il denaro e ogni altra utilità", ma anche "la disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze della associazione mafiosa".

Le reazioni
Discordanti sono state le opinioni e le reazioni dei vari esponenti politici sul decreto legge prima e dopo l'esito della votazione. E non sono mancati anche i momenti di scontro. “Quanti farisei presenti anche in questa Aula, la prossima settimana andranno a ricordare Giovanni Falcone a Palermo, dove si dovrebbero vergognare di andare” ha urlato in aula il pentastellato Giarrusso respingendo le critiche alla nuova norma rivndicando che proprio la nuova norma era stata pensata in origine proprio da Giovanni Falcone. Alla fine la legge è stata approvata e il Movimento 5 Stelle si è detto soddisfatto. L'approvazione in via definiva della legge M5s contro il voto di scambio politico-mafioso è motivo di enorme soddisfazione. È un provvedimento che contrasta il malaffare e tutela la democrazia, inasprendo le pene per i politici che scendono a patti con la criminalità organizzata in cambio di voti. Le mafie sono una piaga di questo Paese e si combattono non a parole ma con i fatti", ha commentato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. "La nostra riforma del voto di scambio politico-mafioso adesso è legge! Rafforzare questa norma era un dovere anche nei confronti di chi ha dato la vita per impedire ogni patto tra politica e criminalità organizzata. #ViaLaMafiaDallaPolitica", ha esultato sui social il vice premier Luigi Di Maio. Pollice in sù anche da parte di Liberi e Ugualici aspettiamo altri provvedimenti in Commissione e in Aula per rendere il contrasto alle mafie più efficace, la lotta all'economia criminale più incisiva e i processi più rapidi. Ciò premesso, e dandovi ulteriore prova di quanto quello che ci interessa è il merito dei provvedimenti e non la parte politica che li sostiene, riteniamo che la nuova fattispecie del 416-ter, soprattutto dopo le modifiche apportate alla Camera, sia migliorativa rispetto all'attuale, e per questo annuncio che Liberi e Uguali voterà a favore" ha affermato il senatore Pietro Grasso. Opposta invece era l’opinione di Forza Italia prima del verdetto. “Questa legge non la votiamo perché prevede - aveva detto nel corso del dibattito Giacomo Caliendo, capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia - soltanto aumenti di pena sconsiderati e incoerenti con la complessiva legislazione penale". Della stessa idea anche il Partito democratico il quale, tramite il senatore Franco Mirabelli, aveva contestato che “per apparire più onesti degli altri, Lega e 5S peggiorano e mettono a rischio una norma importante: si restringe il campo, si crea incertezza interpretativa, si rischiano profili di illegittimità costituzionale con pene sproporzionate e senza logica".

Foto © Imagoeconomica