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di AMDuemila
Prosegue la requisitoria dei magistrati Luciani e Bonaccorso

Si è concentrata sulle minacce che Alfonso Cicero, ex presidente dell'Irsap Sicilia, avrebbe subito dall'ex leader di Sicindustria, Antonello Montante, la requisitoria dei pm Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso, nell'udienza che si è celebrata ieri a Caltanissetta, davanti al Gup Graziella Luparello, nell'ambito del processo con rito abbreviato nei confronti di Montante e altri cinque imputati. I pm hanno ricostruito come "in particolare Montante, voleva che Cicero firmasse una lettera con data retroattiva al 10 luglio 2014. Nella stessa Cicero avrebbe dovuto dichiarare che l'azione di denuncia contro mafia e affari nelle aree industriali della Sicilia era frutto delle sue indicazioni". La data della lettera doveva essere firmata prima del 10 luglio 2014, poiché quel giorno Cicero era stato audito dalla Commissione Antimafia nazionale. Proprio in quel periodo, fra l'aprile e il luglio 2015, c'era in ballo la riconferma di Cicero al vertice dell'Irsap. Montante, per costringere Cicero a firmare e quindi intimidirlo, gli avrebbe mostrato, secondo l'accusa, un tabulato con diversi sms e fra questi anche alcuni messaggi che l'ex presidente dell'Irsap Sicilia aveva inviato a Montante. Poi quest'ultimo pronuncio' una frase: ce ne saranno per tutti!. Il 17 settembre 2015 Cicero, parte offesa e parte civile nel processo, assistito dall'avvocato Annalisa Petitto, rivelò ai magistrati nisseni come Montante avesse messo in piedi un vero e proprio "sistema". Il giorno dopo, si dimise da tutti i suoi incarichi e rinuncio' anche alla proposta dell'ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, che voleva nominarlo commissario straordinario dell'Irsap. Durante la loro requisitoria, i pm si sono soffermati anche sugli accessi abusivi alla banca dati dello Sdi, commissionati da Montante.