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de raho protocollo terremoto 0di AMDuemila - Foto
De Raho: "Si valuta l'istituzione della Dia nella Regione"

"Impedire le infiltrazioni mafiose" negli appalti per la ricostruzione post sisma. E' questo l'obiettivo del protocollo firmato ieri in Prefettura ad Ancona dal procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo Cafiero de Raho, dal direttore della Struttura di Missione Prevenzione e Contrasto Antimafia Sisma prefetto Valente, dal Commissario straordinario per la ricostruzione Piero Farabollini, dal prefetto Antonio D'Acunto, dal procuratore generale Sergio Sottani, dal procuratore distrettuale antimafia di Ancona Monica Garulli, dai prefetti e dai procuratori di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.
Un momento importante a cui è intervenuto anche il sottosegretario con delega alle aree sismiche Vito Crimi. "Si vuole - ha detto Cafiero de Raho - che i lavori della ricostruzione vengano svolti in tempi brevi e nello stesso tempo verificare i dati e confrontarli con le rispettive banche dati affinché imprese sospettate di far parte di giri mafiosi restino escluse. I lavori vorremmo che fossero svolti in tempi brevi ma da imprenditori sani. L'accordo riguarda interscambio di informazioni ma anche intese e indicazioni di priorità sugli accessi ai cantieri per una maggiore incisività". "I controlli e le verifiche devono essere eseguite in tempi brevi - ha proseguito de Raho - il protocollo vuole proprio questo, che attraverso la condivisione delle informazioni e l'immediata risposta sui soggetti, si riesca immediatamente ad ammetterli ai lavori e ad iniziare per uno sviluppo che possa finalmente dare una sistemazione definitiva a coloro che ancora oggi sono senza una casa".
Secondo de Raho non c'è neanche una "fetta" d'Italia che sia immune dalla presenza della mafia, ed anche per questo "si sta valutando di istituire immediatamente una sezione della Dia (direzione investigativa antimafia, ndr) nelle Marche - ha detto il magistrato - Il problema è inserire in una struttura individuata uomini in misura sufficiente. Ma sia il capo della polizia sia il direttore della Dia hanno avuto diversi incontri con il procuratore generale e il procuratore distrettuale e con me per l'esigenza che venga istituita".

de raho protocollo terremoto 2

Del resto in questi mesi la necessità di istituire una sezione marchigiana della Dia è stata più volte sollecitata anche dal procuratore generale Sergio Sottani e distrettuale di Ancona Monica Garulli. "Quando si pensa a determinati territori, come meno inquinati dalle mafie - ha detto ancora de Raho - è perché evidentemente ancora quegli elementi non sono emersi. Le mafie sono presenti dappertutto, si tratta di rafforzare le strutture per individuare gli elementi che ne dimostrino la presenza. Le indagini contro le infiltrazioni mafiose sono sempre molto complesse, difficili, lunghe e richiedono risorse, personale di guardia di finanza, polizia, carabinieri, sono necessarie indagini patrimoniali anch'esse difficili e complesse. Serve una polizia specializzata: non esistono sul territorio nazionale fette o segmenti privi della presenza mafiosa. Che ci siano non v'è dubbio, ma le mafie si infiltrano dove la reazione è minore: rafforzare le risorse è fondamentale".

Il protocollo firmato
L'intesa disciplina la collaborazione tra le parti, lo scambio reciproco di informazioni, nel rispetto del segreto investigativo, nell'ambito della prevenzione e contrasto antimafia nella ricostruzione post-sisma nel cratere marchigiano.
Ma il modello di collaborazione inter-istituzionale si estende anche alla attività dei gruppi interforze operanti presso le Prefetture. Lo scambio delle informazioni relative alle gare d'appalto per la ricostruzione avverrà attraverso una piattaforma informatica messa a disposizione dal commissario, cui avranno accesso le Prefetture, le Procure e la Direzione nazionale antimafia. Le informazioni e i dati acquisiti serviranno anche a implementare sia il progetto CRASI, operante tra Procure e forze dell'ordine, nonché l'attività istituzionale della Struttura di Missione del Ministero dell'Interno.
Il documento è il risultato di un percorso intrapreso presso il Ministero dell'Interno e condiviso dal prefetto di Ancona e dal procuratore generale. che si è concluso con il contributo dei prefetti delle Marche. "Si chiude un percorso avviato con la riunione del 13 febbraio 2018 ad Ancona tra prefetti e autorità giudiziaria, in piena sinergia istituzionale - ha osservato D'Acunto -. La presenza del procuratore nazionale Antimafia è un riconoscimento all'intenso lavoro finora svolto, d'intesa con il procuratore generale".

de raho protocollo terremoto 1

Ricostruzione a rilento
Un altro dato che è stato raccolto ieri è che, per la ricostruzione, si è ancora "fermi al palo". Su 70mila cantieri prevedibili, ha riferito Farabollini, solo l'1% è stato affidato. Per il 2019 però il commissario prevede "un forte incremento di pratiche" anche perché la struttura sta studiando misure per renderle più semplici per la presentazione e la risposta da Comuni e Usr. E il governo, per voce di Crimi, pensa di "restituire" ai Comuni un ruolo da protagonisti nella ricostruzione: le ipotesi al vaglio sono concedere più personale per le pratiche post sisma a Comuni e, facoltativamente, di occuparsi di ricostruzione per danni lievi. Il Governo pensa a una legge quadro, un 'codice' di norme da applicare in occasione di qualsiasi evento sismico.
L'accordo marchigiano verrà "riproposto anche nelle altre tre regioni" per "garantire sicurezza, trasparenza e qualità nella ricostruzione" nel cratere (138 comuni, 84 nelle Marche). "Non ci possiamo permettere un terremoto così devastante - ha concluso Farabollini -: una magnitudo 6.5 molto piccola per aver causato un danneggiamento così elevato".

Foto by vivereancona.it

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