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spada domenico piazzapulitadi AMDuemila
La secondo Corte d’Appello di Roma, presieduta da Mario Frigenti, ha confermato le condanne in appello ai boxeur Angelo e Domenico Spada (in foto), padre e figlio sotto processo per l’accusa di usura ed estorsione. Le condanne prevedono 8 anni di reclusione ad Angelo Spada e 7 anni al figlio Domenico, conosciuto come ‘Vulcano’ ed ex campione del mondo di pugilato nella categoria Silver Wbc; confermando quindi la sentenza di primo grado. Le condanne sono state confermate anche per per Antonietta Casamonica ed Antonietta Spinelli - rispettivamente a cinque anni (la prima) e tre anni e quattro mesi (la seconda).
Nel processo si contestavano due episodi di usura ed estorsione commessi tra il 2009 e il 2012.
Il primo venne alla luce grazie alla dichiarazioni di un commerciante che nel 2013 denunciò Spada junior (arrestato l’anno successivo) per avere voluto da lui l’intestazione di un immobile del valore di 400mila euro, per un prestito di 140mila euro. Un ruolo importante in questa vicenda l'avrebbe giocato anche il padre del pugile, Angelo, che, capendo le difficoltà del commerciante, gli avrebbe imposto di lavorare come garzone nella tabaccheria appena estorta, ma soltanto dopo essersi fatto consegnare 72.000 euro.
Il secondo riguarda un imprenditore che ha ricevuto 40mila euro, impegnandosi a restituirne 70.000mila euro.
Secondo l’accusa, gli Spada fecero pressione sul costruttore per ottenere la restituzione di 70.000mila euro a fronte di un prestito di 40.000mila euro. L'imprenditore sarebbe stato vittima di un pestaggio e, successivamente, avrebbe eseguito lavori di ristrutturazione gratuiti su un immobile, ceduto al pugile a 100 mila euro, nonostante valesse il doppio.