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ermini mattarella c imagoeconomica 0Eletto alla terza votazione. Ma il Movimento cinque stelle non ci sta
di AMDuemila - Foto
È David Ermini, deputato del Pd per due legislature e avvocato penalista, il nuovo vice presidente del Consiglio superiore della Magistratura. È stato eletto dal plenum di Palazzo dei Marescialli, con 13 voti, in presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, nella sua veste anche di presidente dello stesso Csm.
Un'elezione tutt'altro che semplice considerato che ci sono volute ben tre votazioni per avere la meglio sull'altro candidato, il professore grillino Alberto Maria Benedetti, docente di diritto privato a Genova e primo nella piattaforma Rousseau, che invece ne ha presi 11.
L'elezione ha mostrato un'evidente spaccatura tra le correnti della magistratura laddove i centristi di Unicost e i conservatori di Magistratura indipendente hanno votato per Ermini così come i due capi della Cassazione, Giovanni Mammone di Mi e Riccardo Fuzio di Unicost. Benedetti, invece aveva i voti della sinistra di Area e della corrente dell'ex pm di Milano Pier Camillo Davigo "Autonomia e indipendenza" a cui si aggiungono i voti dei due consiglieri leghisti Stefano Cavanna ed Emanuele Basile. Non hanno espresso alcun nome, invece, i due consiglieri di Forza Italia, gli avvocati berlusconiani Alessi Lanzi e Michele Cerabona.
Ermini, ex responsabile Giustizia del Pd nella segreteria Renzi, lascia il suo posto in Parlamento ed ugualmente ha annunciato le sue dimissioni dal Pd: "Sono emozionato, non ho preparato un discorso, mi richiamo a quanto ha detto Mattarella due giorni fa. Dovremmo essere rispettosi della legge e della costituzione perché nessuno è al di sopra della legge".

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Il Capo dello Stato, mentre consegnava la delega a vicepresidente del Csm ha detto ad Ermini: "Auguri per il suo lavoro. Inizia la nuova pagina del Csm che è un organo collegiale, che porta insieme la responsabilità dei compiti che gli sono assegnati dalla Costituzione". Nei giorni scorsi il Presidente aveva detto: "I componenti laici, secondo quanto prevede lo stesso art. 104 della Costituzione, sono eletti non perché rappresentanti di singoli gruppi politici (di maggioranza o di opposizione) bensì perché, dotati di specifiche particolari professionalità, il Parlamento ha affidato loro il compito di conferire al collegio un contributo che ne integri la sensibilità. Al contempo i togati non possono e non devono assumere le decisioni secondo logiche di pura appartenenza. Ciò che deve guidare i componenti - tutti - è il senso del servizio all’istituzione così come la prospettiva del servizio al Paese. Dal Consiglio Superiore della Magistratura la Repubblica si attende che questo sia l’unico criterio di comportamento”. Parole che erano state interpretate come un rimprovero alle correnti che in queste settimane avevano cercato di accordarsi per eleggere un vicepresidente dal peso politico. Così sembrava che le speranze di elezione per Ermini si fossero ridotte. Così non è stato. Anche se la spaccatura interna è di quelle pesanti e non mancano le polemiche anche da parte del Governo.

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Particolarmente dure le dichiarazioni a caldo del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: "In questi anni, da deputato mi sono sempre battuto affinché, a prescindere dallo schieramento politico, il Parlamento individuasse membri laici non esposti politicamente. Una battaglia essenziale, a mio avviso, per salvaguardare l'autonomia della magistratura dalla politica. Evidentemente sta più a cuore al ministro della Giustizia che alla maggioranza dei magistrati. Prendo atto che all'interno del CSM, c'è una parte maggioritaria di magistrati che ha deciso di fare politica". "Ovviamente - ha aggiunto - nulla di personale nei confronti del neo eletto vice presidente del Csm, David Ermini, a cui faccio i migliori auguri di buon lavoro. Continuo a credere che il rapporto tra il ministero e il Csm sia fondamentale per il buon funzionamento della giustizia e mi impegnerò sinceramente e serenamente in questa direzione. Ma ci sono atti che hanno un significato politico che non può essere ignorato".
A queste parole si aggiungono quelle del vice premier Luigi Di Maio che su Facebook ha scritto: "È incredibile! Avete letto? Questo renzianissimo deputato fiorentino del Pd è appena stato eletto presidente del Csm. Lo hanno votato magistrati di ruolo e membri espressi dal Parlamento. Ma dov'è l'indipendenza? E avevano pure il coraggio di accusare noi per Foa che non ha mai militato in nessun partito. È incredibile. Il Sistema è vivo e lotta contro di noi".

Foto © Imagoeconomica