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fqmillennium aprile misteriLucarelli: “Chiamiamoli segreti. Chi sa non parla”
di AMDuemila
E’ in edicola da ieri il nuovo numero del mensile FqMillenniuM (in foto), diretto da Peter Gomez. Tra gli articoli di punta vi è sicuramente quello dello scrittore Carlo Lucarelli che traccia una linea sui più grandi misteri italiani prendendo spunto proprio dal suo storico impegno svolto in tanti anni con la trasmissione di Raitre, Blunotte.
Ha puntato il dito contro i segreti che avvolgono il sequestro e l’assassinio di Aldo Moro, la strage del Dc9 a Ustica e quella di piazza della Loggia a Brescia, i depistaggi di Licio Gelli sulla bomba alla stazione di Bologna. Parlando di questi casi Lucarelli scrive: “Quelli non sono misteri. Quelli sono segreti”. Mentre il mistero ha a che fare con l’insondabile, spiega lo scrittore, “il segreto è una cosa diversa. È una cosa che si sa ma non si dice. Una verità, una spiegazione, una serie di eventi che qualcuno - spesso molti, a volte tutti - conosce, ma che tiene per sé”.
E nell’articolo racconta episodi concreti come quanto avvenne con la messa in onda della puntata sulla strage di Ustica, avvenuta il 27 giugno 1980. Era chiaro che l’ipotesi dell’ordigno a bordo o quella del “cedimento strutturale” fossero meno plausibili rispetto all’ipotesi dell’abbattimento del volo passeggeri da parte di un aereo militare, ma in trasmissione “non ho potuto non dare spazio a generali dell’aeronautica che affermavano che nel raggio di molte miglia non c’erano aerei in volo nella zona, concetto ripetuto più volte e praticamente con queste stesse parole”. Una scelta dettata anche dalla necessità di prevenire “diffide, querele, e minacce di querele, che spesso, nella logica della Rai, hanno la stessa forza invalidante”.
Ovviamente però le sentenze degli anni successivi hanno certificato che “si può affermare con ragionevole certezza, e su base giudiziaria oltre che di buon senso, che nel cielo di Ustica quel giorno ci fu una battaglia aerea che provocò l’abbattimento del DC-9”. Dunque, commenta lo scrittore, “le affermazioni di quei generali, adesso, dovrei riportarle come legittima testimonianza, al limite come ipotesi molto improbabile, ma senza dar loro la forza paritetica di una delle tante soluzioni alternative a un mistero così complesso da essere impenetrabile. Ma quella verità è stata disponibile fin da subito, anche se in forma di segreto”. Infine Lucarelli conclude: “L’Italia come una repubblica democratica fondata sul Segreto. Che significa anche e soprattutto sul Ricatto”.

TRA LE ALTRE FIRME DI MILLENNIUM DI APRILE: Fabrizio D’Esposito, Peter Gomez, Antonio Massari, Luca Mercalli, Antonio Padellaro, Valentina Petrini, Umberto Pizzi, Marco Travaglio e Alberto Vannucci.

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