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vassallo angeloL'ultima pista della Procura sulla morte del sindaco-pescatore
di AMDuemila
Si muove sugli accertamenti balistici l’ultima ipotesi investigativa riguardo l’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre 2010 da 9 colpi di pistola calibro 9. A scriverlo è l’edizione napoletana del quotidiano “La Repubblica”. La Procura di Salerno, infatti, attende le risposte degli esami del Dna svolti su 94 persone. Un’indagine, quella coordinata dalla pm Rosa Volpe, procuratrice di Napoli, applicata dal Csm a Salerno per coordinare le indagini del sindaco-pescatore insieme ai colleghi Leonardo Colamonici e Corrado Lembo, che è alle battute finali. All’orizzonte, in mancanza di nuovi riscontri, potrebbe esserci una richiesta di archiviazione nei confronti dell’Italo-brasiliano Bruno Humberto Damiani, che secondo gli investigatori sarebbe un personaggio legato allo spaccio di droga nella zona del Cilento.

L’indagine
Vassallo è stato ucciso mentre era alla guida della sua auto, una Audi grigia, mentre percorreva una stradina non lontano dalla propria abitazione.
Gli investigatori, subito dopo l’omicidio, erano subito arrivati al nome di Damiani, indagato tutto oggi per concorso in omicidio aggravato dal metodo mafioso, che ha sempre respinto le accuse della Procura, esibendo come carta difensiva l’esame dello “stube” che esclude che abbia utilizzato armi da fuoco. L’arma utilizzata per uccidere il sindaco è stata ricercata ovunque, anche in fondo al mare, ma dalle ricerche non è saltato fuori nulla. Gli inquirenti al momento non sono riusciti a dare un volto agli esecutori nonostante sul luogo del delitto è stata rinvenuta una traccia biologica e un’impronta digitale. Per questo motivo, la Procura ha deciso di eseguire i test del Dna ad ampio raggio, proprio per non tralasciare alcun dettaglio utile per svelare i retroscena dell’omicidio del sindaco che si era impegnato con gran forza per il proprio Paese. Oltre a questo, dalle indagini è anche emerso che, durante l’ultima estate, Vassallo si era particolarmente impegnato nel contrasto al traffico di droga che tergiversava nel Cilento e la sua Acciaroli. E in riferimento a questo si sono mosse le ipotesi della Procura di Salerno che, senza ulteriori svolte, dovrà archiviare il fascicolo nei confronti di Damiani. Ma gli investigatori assicurano: “Per noi questo caso è una ferita aperta, ma andremo avanti fino all’ultimo giorno, senza trascurare alcun dettaglio”.

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