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berlusconi silvio2 c ansaCitato dalla difesa Chiara Rizzo, moglie dell’ex deputato Matacena
di AMDuemila
L’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato chiamato a deporre il prossimo 22 gennaio al processo “Breakfast”, in corso a Reggio Calabria, che vede imputati l'ex ministro dell'Interno Claudio Scajola e la moglie di Amedeo Matacena, Chiara Rizzo, per procurata inosservanza della pena aggravata dall'avere favorito un'associazione mafiosa dello stesso Matacena, oggi latitante a Dubai.
Secondo l’accusa, dunque, grazie al loro aiuto l’ex parlamentare sarebbe riuscito a fuggire all’estero per sottrarsi alla condanna a tre anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
"Avevamo intuito - ha detto il legale della Rizzo, Bonaventura Candido - che il pm avesse idea di approfondire un eventuale coinvolgimento della politica nell'organizzazione di trasferimenti di personaggi in Libano. Per questo avevamo citato Berlusconi e per approfondire il tema della mancata candidatura di Matacena nel 2001. Avevamo intenzione di rinunciare alla deposizione perché i temi sono stati esauditi. Il pm però si è opposto". "Ovviamente non c’è una chiusura da parte mia sulle rinunce di alcuni testimoni - ha detto il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo - Però voglio chiarire una cosa: Berlusconi, per quello che è emerso, deve venire a deporre. Berlusconi era tra i testi della difesa e per tale ragione è necessario ascoltarlo per evitare la prossimità della campagna elettorale".

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Claudio Scajola, Amedeo Matacena e Chiara Rizzo


La data è stata fissata ieri dai giudici del Tribunale collegiale di Reggio, presieduto dalla dottoressa Natina Pratticò
Ieri intanto si è conclusa l’escussione degli imputati con Chiara Rizzo che si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Diversamente ha risposto Martino Politi, uomo di fiducia e collaboratore storico della famiglia Matacena.
Il processo è stato rinviato al 15 gennaio quando saranno sentiti l’ex presidente del Libano Amin Gemayel e Vincenzo Speziali, “faccendiere” italiano residente in Libano nei cui confronti la Dda di Reggio Calabria ha ottenuto un’ordinanza di custodia cautelare, non eseguita visto che si trova all’estero.
Anche Speziali è accusato di procurata inosservanza della pena aggravata dall’avere agevolato un sodalizio mafioso: l’imprenditore avrebbe cercato di sfruttare i suoi contatti con politici libanesi di primo piano, tra i quali lo stesso Gemayel, per aiutare Scajola a fare trasferire Matacena da Dubai in Libano, paese ritenuto dagli indagati (secondo l’accusa) un luogo più “sicuro” per evitare l’eventuale estradizione dell’ex parlamentare di Forza Italia.

Foto di copertina © Ansa