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raimondi bennardo mercatinodi Francesca Mondin
L'artigiano che denunciò gli strozzini versa in condizioni disperate

Non c'è respiro per l'artigiano Bennardo Mario Raimondi, vittima di usura in gravi difficoltà economiche che continua a scivolare lentamente verso la disperazione.
“Qualche giorno fa mi hanno tagliato la luce nel laboratorio ed a momenti me la tolgono anche a casa perchè non so come pagare le bollette” dice desolato. “Come se non bastasse - continua l'artigiano - due giorni fa si è allagato il magazzino in seguito alla pioggia e alcune cose le ho dovute buttare”.
Nei mesi di agosto e settembre Raimondi ha cercato di “tirare avanti” con dei sorteggi di beneficenza mettendo in palio le sue opere di ceramica, iniziative andate sempre a buon fine ma non sufficienti per mantenere una famiglia di sei persone. Ed ora si trova in una situazione forse peggiore della precedente perché sono sempre meno le mani tese ad aiutarlo. “L'assistente sociale è mortificata perchè non ci sono più fondi da nessuna parte: né alla Caritas, né in regione, né in provincia – spiega Bennardo – almeno prima la Caritas mi passava la spesa”.
Bennardo racconta che dopo aver perso la sua azienda e denunciato i suoi strozzini si è visto chiudere in faccia diverse porte. “Io non voglio chiedere la carità, vorrei solo poter ricominciare a lavorare, avere l'opportunità di esporre i miei manufatti e venderli” ma “sono sempre meno i parroci che mi lasciano allestire un banchetto fuori dalle porte della chiesa”. Per non parlare delle associazioni antiracket “ho fatto diverse proposte di collaborazione anche per andare nelle scuole gratuitamente per portare la mia testimonianza così da farmi conoscere, trasmettere ai ragazzi il mio lavoro e magari riuscire a vendere qualcosa allestendo un piccolo banchetto. - spiega Bennardo - Non mi hanno mai voluto aiutare, nemmeno le associazioni che invece dovrebbero sostenere chi ha denunciato la mafia”.
Preghiere ma nessun aiuto concreto invece dall'ordine dei francescani a cui si è rivolto l'artigiano: “Io seguo il pensiero francescano da 36 anni, le preghiere seppur utili non bastano a pagare le bollette”.
In passato l'artigiano aveva trovato una mano aperta con il vescovo di Monreale ma anche lui ora si trova in difficoltà, “mi ha chiamato il suo sacerdote mortificato perchè non hanno fondi per aiutarmi, hanno avuto diversi tagli”.
Un quadro sociale abbastanza desolante in cui i primi a risentirci sono di solito i più deboli.
La soluzione? “Non sono certo gli interventi palliativi, non risolvono il problema - dice l'artigiano - io chiedo di ricominciare a lavorare, ci sono molti beni confiscati alle mafie dove potrei fare dei laboratori per i ragazzi e continuare il mio lavoro”. Anche “portare la mia testimonianza in televisione è un aiuto per me - aggiunge Bennardo - ad esempio ora c'è un avvocato che, dopo aver conosciuto la mia storia su rete4, mi sta aiutando da Reggio Calabria per far fronte alla cartella esattoriale di agosto.
Alla politica la vittima di usura invece chiede di “non essere indifferenti” perché se ci sono “sempre meno denunce da parte dei commercianti è perchè la gente ha paura anche di rimanere sola”. Ad agosto il grido di aiuto di Bennardo Mario Raimondi sembrava essere stato ascoltato dall'onorevole Davide Faraone che assieme alla testimone di giustizia Valeria Grasso aveva incontrato l'artigiano.“Mi avevano fatto delle promesse ma ad oggi non mi hanno fatto sapere più niente, Valeria Grasso mi ha detto che sta cercando di fare qualcosa ma altro non so” racconta Bennardo.
“Ho contattato l’agenzia dei beni confiscati – spiega Valeria Grasso – ed ora attendo che mi diano un appuntamento. Purtroppo - continua la testimone di giustizia - gli iter burocratici richiedono tempi lunghi, per questo, per aiutarlo nel quotidiano, ho messo a disposizione di Bennardo Mario la mia palestra per fare delle esposizioni delle sue opere”.
Riguardo le promesse fatte da Faraone, la testimone di giustizia non ha potuto fornici alcun aggiornamento ed al momento, dagli uffici dell'onorevole ("Purtroppo sono momenti concitati in Sicilia per le elezioni. Faremo il possibile per rispondere quanto prima"), non ci sono novità sul caso dell'artigiano. Che attende al più presto risposte concrete.

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