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martello giudice web4In aula si è appreso che anche Gebbia è stato querelato
di AMDuemila
Assolto perché il fatto “non costituisce reato”. E’ questa la decisione del Tribunale militare di Roma che le scorse settimane ha emesso la sentenza nei confronti del colonnello dei carabinieri Giammarco Sottili, accusato di diffamazione nei confronti del maresciallo dei carabinieri Saverio Masi. Una vicenda che trae origine dal comunicato stampa del 2013, ripreso in toto da Panorama ed altri mezzi di informazione, dove il colonnello scriveva: “E’ quasi ridicolo oggi sentire dire, sia pure da personaggi discutibili (Saverio Masi e Salvatore Fiducia, ndr), che avremmo coperto la latitanza dello stesso boss (Bernardo Provenzano, ndr) del quale, secondo la Procura, abbiamo accelerato la cattura. Nell'ambito di uno splendido nucleo di 180 uomini, coraggiosi e capaci, si tratta pur sempre di scorie (Masi e Fiducia, ndr) che hanno ritenuto di poter svolgere la lotta a Cosa nostra a chiacchiere o riciclando qualche notizia rimasticata da far confluire in qualche relazione di servizio per potersi ritagliare uno spazio per fare i comodi propri mentre i loro colleghi si impegnavano per conseguire successi concreti per i cittadini e lo Stato”.
In attesa di leggere le motivazioni della sentenza, durante le udienze del 18 e 19 luglio scorso si è appreso, nonostante il difficile esame dei testi (diversi gli interventi del Presidente del Tribunale che ha negato ogni tipo di approfondimento ulteriore sul tema delle denunce e degli impedimenti investigativi che vi sarebbero stati nella ricerca di alcuni latitanti) che non vi erano solo Masi e Fiducia a raccontare delle difficoltà avute. Inoltre agli atti del processo sono presenti cinque relazioni di servizio in cui si attesta che Saverio Masi ed altri investigatori del medesimo reparto, utilizzarono una Renault 4 intestata al fratello dello stesso Masi per operazioni di polizia giudiziaria. Un dato di cui non si era tenuto conto nel processo per falso materiale e tentata truffa (che ha visto Masi condannato in Cassazione).
Durante il dibattimento è anche emerso che Sottili ha querelato il generale Nicolò Gebbia per le sue accuse a lui rivolte durante il processo trattativa Stato-mafia, così lo stesso non è stato ascoltato con il Presidente del Tribunale che, nonostante le proteste della parte civile, ha ritenuto la testimonianza dello stesso “superflua”.

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