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niceta angelo il fatto quotidianoInterrogazione parlamentare su Niceta, la replica dei familiari
di AMDuemila
“Chiediamo il rispetto delle regole allo Stato”
Lo sciopero della fame che per gravissimi e giustificati motivi ho intrapreso è giunto all'ottavo giorno, e procederà ad oltranza finché, semplicemente, lo Stato non rispetterà le regole”. Angelo Niceta resta assolutamente fermo nella decisione, presa la scorsa settimana, per avere risposte da quelle Istituzioni che dovrebbero provvedere alla sua sicurezza.
La sua è una posizione in via di definizione (da quattro mesi è in attesa che il Tar fissi un’udienza per discutere il proprio caso per cui è stato modificato lo status di testimone di giustizia, cambiandolo in “collaboratore di giustizia”. Angelo, figlio di Onofrio Niceta che, da circa un anno, ha rivelato ai magistrati i rapporti fra i famigliari e Bernardo Provenzano, i fratelli Carlo, Giuseppe e Filippo Guttadauro e persino con Matteo Messina Denaro. “Sta continuando la gravissima situazione di totale abbandono mio e della mia famiglia - prosegue Niceta, che ha perso già otto chili - Continuo ad essere lasciato completamente senza scorta e senza protezione alcuna dopo aver reso dichiarazioni dettagliate e rilevantissime su fatti relativi ai massimi livelli della mafia siciliana e sull'accordo che regge il sistema.
Lo Stato/mafia, per ‘ringraziarmi’, da molti mesi sta affamando, e isolando letteralmente, me e la mia famiglia, conducendoci lentamente ma inesorabilmente verso una morte silenziosa”. Quindi aggiunge: “Nei giorni scorsi c’è stata l'ennesima, gravissima, mancanza: mi sono recato dal Prefetto di Palermo, cui compete l'assegnazione della scorta e della protezione e si è espressamente rifiutato di ricevere me e il comitato di cittadini che hanno sottoscritto una petizione. La rappresentanza di cittadini è stata costretta a consegnare la petizione al picchetto di fronte il cancello della prefettura per strada, nonostante il capo gabinetto del prefetto fosse dentro l’edificio e avesse autorizzato tale consegna. A questo punto ciascuno si deve e si dovrà assumere le proprie responsabilità per quanto è accaduto e continua ad accadere senza vergogna”. Per sostenere le proprie ragioni lo stesso Niceta ha indetto un flash mob, domattina alle ore 11, davanti alla Prefettura di Palermo. “Mi rivolgo a tutti coloro che credono in uno Stato diverso, non orientato alla convivenza con la mafia ma a contrastarla in tutti i modi, alla parte sana che ancora esiste, a partecipare accanto a me per lanciare un segnale forte. Per chiedere insieme a me il rispetto delle Leggi. Attendo i cittadini e tutti i candidati a Sindaco e il Sindaco in carica, confidando nella vostra presenza e di essere in tanti”.

Info: Flash-mob per chiedere il rispetto delle regole allo Stato

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