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5Tra ricordo dell’imprenditore e l'esempio che ha lasciato
di AMDuemila - Audio e Foto

Secondo appuntamento per il ciclo “L’Altrastoria”, nato dalla sinergia tra “L’Altroparlante”, condotto da Mauro Faso e Dario Costantino, ANTIMAFIADuemila, Scorta Civica ed il sindacato di polizia "MP" (Movimento Poliziotti Democratici Riformisti). Protagonista della trasmissione, andata in onda la scorsa settimana, è Libero Grassi, uomo esemplare per tutti nella sua coerenza, forza di volontà e desiderio di legalità. Dalla lettera al “Caro estorsore” alle interviste su Tv e giornali il suo atto di denuncia  contro le estorsioni metteva a nudo un sistema che faceva gioco alla mafia, e non solo. Anche per questo, pian piano, attorno a lui si sviluppò un forte isolamento da parte di colleghi commercianti ed imprenditori, ma anche della società civile.
“Se tutti si comportassero come me, non si distruggerebbero le aziende, ma gli estorsori”, aveva detto Libero Grassi, aggiungendo: “Io non sono pazzo a denunciare, io non pago perché non voglio dividere le mie scelte con i mafiosi perché io ho fatto semplicemente il mio mestiere di mercante. C’è un mercato? Bene, io non posso cedere le mie decisioni imprenditoriali alla criminalità”. Perché da imprenditore, uomo politico e di cultura, Libero Grassi aveva ben compreso che pagare il pizzo significava mettersi nelle mani dei mafiosi, osservare non solo le scelte di Cosa Nostra, ma anche condividerne i metodi violenti, “E’ non essere più uomo libero”.


Cosa è accaduto dopo la sua morte, il 29 agosto 1991? Chi ha raccolto quel testimone? Qual’è la situazione delle estorsioni oggi?
Partendo dalla storia di Libero Grassi si è arrivato ai giorni nostri per comprendere l'evoluzione di un fenomeno criminogeno e devastante per lo sviluppo locale. Quali cambiamenti in 25 anni di storia? Quali realtà a contrasto del racket? Quali azioni intraprese dalle Istituzioni? Quale apporto ha dato la Società Civile? Il controllo delle zone, dei quartieri, dei mandamenti... l'evoluzione della criminalità organizzata dalle bombe fino alle estorsioni informatiche. Ne abbiamo parlato grazie al contributo dei nostri ospiti in studio: Davide Grassi (figlio di Libero); i rappresentanti di "Addio Pizzo", Salvatore Caradonna e di "Libero Futuro", Enrico Colajanni, il sindaco Leoluca Orlando e l’attore cabarettista Salvo Piparo.

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