Insieme al giornalista Montolli, per il libro “Il caso Genchi”
di AMDuemila
La Cassazione ha confermato la condanna per diffamazione, già emessa in primo grado e in appello, per il consulente informatico Gioacchino Genchi e il giornalista Edoardo Montolli, che insieme hanno scritto il libro "Il caso Genchi. Storia di un uomo in balia dello Stato", nel quale il poliziotto accusa di essere stato vittima di un accanimento giudiziario.
La querelle giudiziaria si è quindi conclusa a favore di Nello Rossi (attualmente avvocato generale della Cassazione, nel 2009 procuratore aggiunto di Roma e titolare con Achille Toro, dell’inchiesta per abuso d’ufficio a carico di Genchi e dell’ex pm Luigi de Magistris) che a seguito dell'uscita del libro aveva sporto querela. In uno degli stralci del volume in questione Rossi viene accostato a Toro (processato per lo scandalo della "cricca" dei Grandi Eventi). Si legge: “Tra le cartelle sequestrate c’era in calce il loro nome: Achille Toro e Nello Rossi, con all’interno le intercettazioni con Toro e i traffici telefonici indiretti dei due magistrati…”.
Montolli e Genchi erano stati condannati a 40 mila euro di risarcimento e al risarcimento delle spese. La difesa del giornalista, dal canto suo, aveva sostenuto nel ricorso la questione del diritto di cronaca e di critica dei giornalisti, insieme all'eventuale responsabilità che hanno nei confronti delle parole pronunciate da un intervistato che si sarebbe avvalso di toni diffamatori. Montolli infatti, secondo l'avvocato Fabio Schembri andava assolto in quanto il diritto di cronaca è superiore rispetto al contenuto del libro, potenzialmente diffamatorio.
Foto © Giorgio Barbagallo
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