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accumoli 675Il Procuratore Saieva: "Palazzi con più sabbia che cemento"
di AMDuemila
Dopo La Procura di Rieti anche quella di Ascoli Piceno ha aperto un fascicolo di indagine sul terremoto che la notte del 24 agosto ha provocato vittime e crolli nella Regione, in particolare ad Arquata e Pescara del Tronto. Si tratterebbe di un fascicolo per "atti non costituenti reato", volto a consentire accertamenti legali, che il pm Umberto Monti ha affidato ai carabinieri. In primo luogo i militari si sono occupati dell'identificazione dei cadaveri (oggi si sono celebrati i primi funerali di Stato) e della geolocalizzazione del ritrovamento dei corpi. Adesso però si lavorerà anche nelle indagini sulle costruzioni, sugli appalti ed i permessi che sono stati effettuati in questi anni. Sulla base dei risultati si potranno ricostruire eventuali responsabilità relative alla costruzione, ricostruzione o consolidamento sismico delle abitazioni. Quella zona, infatti, aveva già subito danni con il terremoto del 1997. Una volta conclusa la fase preliminare, la Procura deciderà gli altri passi dell'inchiesta.

Nel frattempo ad Amatrice ieri c'è stata la visita del Procuratore capo di Rieti Giuseppe Saieva. Gli sono bastate poche ore sulle macerie per lanciare l'allarme: "All'ingresso del paese ho visto una villa schiacciata sotto un'enorme tettoia di cemento armato", racconta. "Poco lontano c'era anche un palazzo di tre piani che aveva tutti i tramezzi crollati. Devo pensare che sia stato costruito al risparmio, utilizzando più sabbia che cemento". Chiaramente serviranno le perizie tecniche per verificare queste prime impressioni: "Cose che accerteremo a tempo debito. Se emergeranno responsabilità e omissioni, saranno perseguite. E chi ha sbagliato, pagherà". Sono sotto gli occhi di tutti le immagini della scuola elementare appena ristrutturata che si è sbriciolata, così come la vista di pilastri portanti incrinati.
A questi si aggiunge il campanile restaurato tre volte che è diventato un luogo in cui ha perso la vita un bambino di pochi mesi. Ma c'è molto altro come i soffitti di cemento armato crollati per aver spezzato fragili mura fatti con semplici sassi.
L'ipotesi di reato è quella di "disastro colposo" e l'inchiesta vede impegnati tutti i magistrati della procura reatina. I magistrati sono impegnati nel recupero e nell'acquisizione di svariati documenti raccolti dagli uffici tecnici di Amatrice (dove il municipio è devastato) e Accumoli, dove il campanile della chiesa è caduto. Si va dai permessi di costruzione, alle autorizzazioni, per poi passare al setaccio gli adeguamenti antisismici, i progetti esecutivi, i collaudi, le relazioni dei direttori dei lavori. Tutto questo per capire cosa è stato fatto o meno in una zona che è da sempre ad altissimo rischio sismico.
Secondo una prima stima, sono 115 gli edifici crollati o gravemente lesionati nei due comuni del reatino. Dovrà essere verificato se le costruzioni realizzate o modificate negli ultimi 15 anni sono conformi alla normativa antisismica del 2001. Ma non si vedranno solo le carte.
Anche perché le prime foto degli interni, scattate dalle squadre dei vigili del fuoco dopo il disastro, mettono in evidenza problemi strutturali ai pilastri più che al soffitto. Ma il lavoro dei magistrati è appena iniziato. Intanto si continua a scavare nella speranza che tra le macerie vi sia ancora qualche sopravvissuto.

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