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giunta natale1Lo chef di “La prova del cuoco” provocatoriamente invita a scappare dall’Italia
di AMDuemila
“Chiudete e scappate da questa nazione e condurrete una vita da uomini liberi no da uomini in prigione che sembrano liberi ma non lo sono”. Lo scrive lo chef Natale Giunta, cuoco divenuto famoso per il programma su Rai 1 “La prova del cuoco” che da oltre tre anni, dopo aver denunciato e fatto arrestare i suoi estorsori  subisce intimidazioni e minacce. La speranza che aveva ne 2013, quando iniziarono le intimidazioni post-arersti, sembrerebbe quindi essere stata delusa: “Spero di vivere in una città dove si possa fare impresa e lavorare serenamente. Questo è il mio desiderio e il motivo per il quale ho scelto di denunciare l’estorsione... io non me ne vado da Palermo sono loro che devono andarsene” diceva. Oggi lo chef invece denuncia su Facebook lo stato di abbandono in cui è stato lasciato: “Da giorni ogni mattina mi reco in prefettura per provare a parlare con il Prefetto ma senza alcuna risposta, in 3 mesi ho subito 4 intrusioni al mio locale vigilato dai militari giorno e notte con vigilanza dinamica data dallo stato”. In riferimento all’ultimo furto subito scrive: “Sono passati 7 giorni, ho 12 telecamere a circuito chiuso” ma “ancora oggi la polizia dove ho denunciato l'accaduto non è venuta a prendere le immagini interne ed esterne del mio locale”. E ancora: “Alla fine la vigilanza notturna la stiamo facendo noi, abbiamo dovuto assumere una persona che resta qui a vigilare tutte le notti”.
Natale Giunta nel suo sfogo pubblico si rivolge anche alle istituzioni protestando contro la loro assenza: “Lo stato quando non esiste” e “reste a guardare - si legge. - Penso che sto rischiando più adesso che mi espongo contro lo stato che in altri tempi”. E ancora “Continuate a perseguitare chi lavora e muove l'economia di questo paese, queste si chiamano piccole e medio imprese e i possessori di p.iva”.
“Io ancora sono sotto scorta da più di 3 anni, ho una vita mezza blindata - conclude con amarezza - Quelli che ho mandato in galera per mafia, tentata estorsione, danneggiamenti tutti condannati già una parte sono usciti e domenica me li sono ritrovati al bar mentre prendevo un caffè”.

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