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miccoli fabrizio maglia paIl prossimo 30 giugno il calciatore davanti ai giudici
di AMDuemila
L'ex attaccante del Palermo, Fabrizio Miccoli, il 30 giugno dovrà comparire davanti al gup di Palermo Fernando Sestito per rispondere all'accusa di concorso in estorsione aggravata.
Il gip, infatti, come scrive il Giornale di Sicilia, ha respinto la richiesta di archiviazione che era stata avanzata dalla procura che indaga sulle possibili pressioni dell'attaccante sul titolare di una discoteca per recuperare un credito da ventimila euro. A coinvolgere l'ex fantasista rosanero sarebbe stato Mauro Lauricella, figlio del capomafia Antonino (detto 'Scintilluni’), amico del bomber salentino.
Nell’inchiesta è coinvolto Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa ‘Scintilluni’ e amico fraterno di Miccoli, arrestato lo scorso aprile. Quest’ultimo è imputato in tribunale assieme a Gioacchino Alioto, per concorso in estorsione. L'accusa è rappresentata dai pubblici ministeri Francesca Mazzocco e Maurizio Bonaccorso. La Procura aveva chiesto l’archiviazione per il solo Miccoli, ma la proposta non è stata accolta ed è stata fissata l’udienza, in cui saranno sentite le parti.

Il fatto
L’episodio in cui il calciatore salentino è coinvolto è avvenuto tra il 2010 ed il 2011 e vede come persona offesa il giovane imprenditore Andrea Graffagnini, gestore della discoteca Paparazzi di Isola delle Femmine. Secondo l’accusa avrebbe subito pressioni perché ritenuto debitore di ventimila euro al momento del passaggio di proprietà dell’attività. Graffagnini non sarebbe stato disposto a pagare ma alla fine avrebbe ceduto, sborsando 12mila euro, per paura di ritorsioni. I soldi finirono nelle tasche di Giorgio Gasparini, ex fisioterapista del Palermo Calcio, che proprio attraverso Miccoli, sarebbe arrivato a Lauricella, con cui aveva un rapporto particolarmente stretto.
Una sera erano stati intercettati mentre definivano il giudice Falcone "un fango".
I pm ritengono comunque che il giocatore leccese non avesse consapevolezza di prendere parte a un’ estorsione, ma intendesse solo aiutare il suo amico Gasparini, senza essere a conoscenza della frequentazione di ambienti non esattamente legali di Mauro Lauricella (che comunque ad oggi è incensurato) e di Antonino Lauricella, che invece era all’epoca ricercato per scontare una condanna. Ora si va davanti al giudice, che potrà archiviare, disporre nuove indagini o imporre l’imputazione coatta.

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