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aula tribunale0Protesta contro ddl di Stabilità
di Francesca Mondin
Grandi critiche e proteste contro il disegno di legge di stabilità approdato nei giorni scorsi al Senato, che colpisce la magistratura onoraria già in bilico per la precarietà in cui si trova.
Il ddl, come sottolinea il FEDER. M.O.T. (Federazione Magistrati Onorari) infatti, prevede tagli anche nel settore dei Magistrati Onorari, proprio quando sembrava ormai assicurato un miglior riconoscimento della categoria e un dignitoso trattamento economico nei loro confronti.
Questa possibilità era stata prefigurata dallo stesso Ministro della Giustizia in vari incontri ministeriali, scrive la federazione in una lettera aperta al Presidente del Consiglio Renzi e al Ministro Orlando, e prevedeva tra le altre cose, il superamento “dell'attuale sistema dei gettoni di presenza che non appresta alcuna efficace tutela assicurativa o previdenziale”.
Più volte infatti i Magistrati Onorari di Tribunale, composti da V.P.O (Vice Procuratori Onorari) e G.O.T. (Giudici Onorari di Tribunale), hanno chiesto migliori condizioni di lavoro. I M.O.T. e i V.P.O. svolgono le funzioni tipiche del giudice o del pubblico ministero ma si contrappongono al magistrato togato in quanto non ricoprono la professione come chi ha fatto il concorso per entrare in magistratura ma esercitano la giurisdizione per un lasso di tempo determinato.

La remunerazione si basa su un’indennità giornaliera fissa senza contratto e senza alcun contributo e tutala assistenziale. Una gestione al limite, quasi alla stregua del lavoro nero, che per molti aspetti non sembra rispettare i diritti garantiti dalla stessa Costituzione e dallo Statuto dei Lavoratori. I rischi che questa gestione comporta possono essere alti. Chi e cosa garantisce un giusto riconoscimento di risarcimento nel caso di incidenti, ad esempio, che possono avvenire mentre il magistrato onorario si reca al lavoro e presta servizio in assenza di un contratto? I Magistrati Onorari di Tribunale da anni chiedono infatti il riconoscimento di tutele previdenziali e assistenziali supportate anche dai regolamenti europei, oltre ad una normativa che permetta il rinnovo dei mandati dei magistrati onorari fino all’età pensionabile ed una più equa retribuzione.
Le associazioni di categoria a voce unanime hanno denunciato la “sprezzante disattenzione” dei loro diritti oltre che il grande silenzio dei media. L’U.N.I.M.O. (Unione Nazionale Magistrati Onorari) ha sottolineato in una lettera aperta al premier Renzi, al Presidente della Repubblica Mattarella e al Ministro Orlando come anche la magistratura associata e il Csm abbiano taciuto pubblicamente pur condividendo le istanze dei magistrati onorari di Tribunale.
Con la discussione al Senato del disegno di legge di stabilità, oltre a non prendere in considerazione le istanze dei magistrati onorari viene permesso il taglio del fondo per le indennità indistintamente dei Giudici di Pace e dei magistrati onorari di Tribunale (art.43, comma 18). Spiega FEDER.M.O.T. : “Tale disposizione di finanza pubblica… non solo contingenta al ribasso i finanziamenti disponibili per l’indennità dei magistrati onorari, ma autorizza il Governo a rideterminarne peggiorativamente gli importi”.  “Se tale norma non sarà espunta… – si legge sul testo del U.N.I.M.O. -  i magistrati onorari di tribunale (distinti da gdp) sarebbero retribuiti con euro 65/00 a udienza (non sono previsti, infatti, emolumenti per la stesura dei provvedimenti: sentenze, ordinanze ecc..)  se non di meno”.
Ad oggi i Magistrati Onorari di Tribunale sono più di 2.000 unità e svolgono un lavoro importante per il Ministero di Grazia e Giustizia affiancando i magistrati togati. Tale legge una volta approvata, scrive U.N.I.M.O.,  comporterebbe un aumento del carico di lavoro, prima supportato dai magistrati onorati, per i togati e il conseguente rallentamento dei procedimenti civili e penali.  In altre parole il rischio di un ulteriore rallentamento della Giustizia, già di per sé in difficoltà, sarebbe alle porte. Di certo viene difficile credere che i propositi di efficienza dichiarati dal governo Renzi per la Giustizia saranno raggiunti con facilità. “Da Cavour a Togliatti, non vi è stato statista che non abbia compreso l’impossibilità dello Stato di reggersi su un apparato formato da magistrature precarie “ scrive FEDER M.O.T.  “Solo l’attuale governo –si legge a conclusione della lettera - è stato capace di concepire un prelievo sulle prebende dei magistrati onorari, realizzando un primato assoluto di cui la Storia… chiederà presto conto. E non è detto che ciò avvenga in futuro lontano, se esiste ancora, come si ritiene, un ordinamento democratico i cui principi supremi sono governati da Organi costituzionali capaci di farne responsabile applicazione”.