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lari sergio c sfdi AMDuemila
Da settembre procuratore generale: “Compiti impegnativi, anche processi stragi ‘92”
“Mi è apparso coerente con la posizione fino ad allora assunta resistere all'appello delle controparti. Sennonchè, nelle more della definizione del giudizio d'appello, il Csm, con voto ed apprezzamento unanime del mio profilo professionale, mi ha nominato Procuratore Generale di Caltanissetta”. Così il magistrato Sergio Lari spiega il motivo per cui rinuncia al ricorso sollevato contro la nomina di Franco Lo Voi, capo della Procura di Palermo. Una decisione, quella di privilegiare l’ex rappresentante italiano all'Aja per Eurojust, aspramente criticata da più parti.

Per la stessa carica erano in corsa sia Lari che Lo Forte, l’uno procuratore a Caltanissetta, l’altro a Messina, che a seguito della nomina dell’altro magistrato avevano presentato ricorso al Tar, chiedendo l’annullamento della nomina. Una mossa scaturita dal fatto di avere maggiori requisiti professionali rispetto a Lo Voi (la cui poltrona a Palermo è la prima esperienza dirigenziale, anche se ha già prestato servizio nel capoluogo siciliano) mentre Lari e Lo Forte hanno una maggiore anzianità ed un più elevato numero di titoli professionali, oltre ad aver seguito diversi processi di mafia.
Il Tar aveva poi dato ragione ai due magistrati con maggiore esperienza. La prossima udienza, in cui il Consiglio di Stato dovrà confermare o smentire la decisione, è fissata per il prossimo 17 novembre. Ma ora l’attuale procuratore generale di Caltanissetta dichiara di non voler più andare avanti nella sua richiesta, avanzata “a tutela della mia biografia professionale e delle esperienze maturate, che mi sembravano conformi ai requisiti posti dalla normativa dello stesso Csm”. “In effetti – aggiunge – le mie ragioni sono state ampiamente riconosciute dallo stesso Tar con una sentenza che ha annullato la deliberazione del Csm, sottolineando l'idoneità della mia candidatura”.
Ora Lari sceglie di dedicare tutti i suoi sforzi ai nuovi compiti di procuratore generale nisseno (il suo insediamento è avvenuto lo scorso 15 settembre), secondo il magistrato “straordinariamente impegnativi” e riguardanti anche “i processi per le stragi di matrice mafiosa di Capaci e Via D'Amelio, da me ben conosciuti avendo svolto le correlative indagini durante i sette anni e mezzo in cui sono stato Procuratore della Repubblica di Caltanissetta”. “Si tratta – spiega – di attività cui intendo dedicare ogni mia energia e che rappresenta per me una forma di vincolo morale cui non intendo sottrarmi anche in omaggio alle vittime di quei delitti”.

Foto © S. F.

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