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roma-spietroUn patto tra clan della camorra puntava ad espandersi da Acilia a Guidonia.
di Giuliano Girlando - 24 luglio 2015
Quanto è emerso nell’ultima operazione della GdF conclusa con nove arresti, parla di una crescente infiltrazione mafiosa nell'area metropolitana della provincia di Roma.

Dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di nove persone legate al clan Guarnera di Acilia per i reati di estorsione, illecita concorrenza con minaccia e violenza, traffico internazionale di sostanze stupefacenti, aggravati dalle modalità mafiose. Nel corso delle indagini è stato evidenziato come, una volta ottenuto il controllo economico del territorio di competenza, il clan puntava ad espandersi  verso Guidonia, grazie al supporto di uno degli arrestati, un giovane imprenditore romano che decideva di avvalersi delle “capacità di persuasione” del clan per imporsi nel mercato legale.Le Fiamme Gialle hanno accertato un chiaro episodio estorsivo, aggravato dalle modalità mafiose, commesso nei confronti del titolare di un centro scommesse il quale, temendo per la propria incolumità fisica, è stato addirittura costretto a chiudere la propria attività imprenditoriale.

Nell'ambito dell'operazione "Vento dell'est", attraverso le indagini condotte dalla Procura della Repubblica e dal G.i.c.o. del Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale, è stata ricostruita la nascita ad Acilia del clan mafioso che si era affiliato con importanti esponenti della locale criminalità albanese, da utilizzare quale "braccio armato e violento" per rendere più concrete ed efficaci le intimidazioni e ottenere il controllo del mercatocapitolino delle slot. Gli investigatori hanno riscontrato anche rapporti con soggetti appartenenti all'ex Banda della Magliana e con esponenti del clan Fasciani di Ostia, finalizzati a poter agire indisturbati nel comprensorio di Acilia dove imponevano agli esercizi commerciali l'utilizzo delle slot machine.
L'inchiesta ha portato alla scoperta anche di un traffico internazionale di stupefacenti che si avvaleva del gruppo "albanese" del clan, attività venuta alla luce anche durante le indagini dell'operazione Mondo di Mezzo.

In buona sostanza ancora una volta è chiaro il segnale di evidenti infiltrazioni nella provincia di Roma, un fenomeno che è stato ampiamente sottovalutato. Non è la prima operazione contro cartelli mafiosi che si svolge nei territori nel quadrante nord-est con un fenomeno che non si è mai arrestato , l'autorità giudiziaria che opera azioni di controllo ovvero la Procura di Tivoli si è dimostrato forse in anni passati molto poco efficace.