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borsellino-lucia-web6L'ex assessore della Regione Sicilia: "Dietro alla sanità un coacervo di interessi"
di AMDuemila - 21 luglio 2015
"Ho l'impressione che Crocetta certe cose con me non le abbia discusse. Ho l'impressione che altro avvenisse dietro le mie spalle". All'indomani dell'anniversario della strage di via d'Amelio parla Lucia Borsellino, figlia del giudice ucciso il 19 luglio '92, ex assessore regionale alla Sanità dimessosi poche settimane fa. La Borsellino, in un'intervista a Repubblica, spiega il perchè della sua decisione irrevocabile.

L'ex assessore difende, prima di tutto, i successi raggiunti durante il suo periodo alla sanità regionale: "Stiamo proseguendo nel programma di riqualificazione della spesa sanitaria. E per la seconda volta il bilancio si è chiuso in equilibrio, anzi con un avanzo di gestione. Siamo riusciti a ridurre i ricoveri impropri e a mettere in piedi la rimodulazione della rete sanitaria. Abbiamo ridotto la spesa farmaceutica con indici più marcati rispetto alla media nazionale", anche se "c'è ancora molto da fare in termini di miglioramento dei servizi e degli standard qualitativi". Molte però, precisa, anche le note stridenti, da qui la decisione di dimettersi "per oppormi a quel coacervo di interessi che c'è dietro alla sanità era necessario un solido fronte comune che nei fatti non c'è stato. Fin dal primo giorno ho avuto ben chiaro che nei miei confronti c'era un clima di ostilità e di diffidenza". Per questo, aggiunge, è stata maturata la scelta "di interrompere definitivamente questa esperienza quando ho avvertito la grande distanza che vi era tra me e le reazioni pubblicamente rese dal presidente di fronte all'arresto del dottor Tutino, volte a minimizzare quando accaduto". Nessun commento sull'inchiesta in cui è coinvolto il medico  e sulle nomine dei dirigenti delle Asp, spiegando però di aver "bloccato l'affidamento a un privato della Banca dei tessuti proposta dall'ospedale Villa Sofia" diretto proprio da Tutino. Quest'ultimo, stando a L'Espresso, sarebbe stato intercettato mentre, parlando della Borsellino, avrebbe detto a Crocetta "Va fatta fuori. Come suo padre" (circostanza smentita dalla Procura di Palermo).
"C'erano cose di cui io, l'assessore, non ero a conoscenza", rimarca la Borsellino, perché "alla luce di quanto emerge, il presidente non mi parlava di tutto". Aggiungendo che a Crocetta "sotto il profilo istituzionale non gli ho taciuto proprio nulla. Al contrario ho appreso dai giornali che lui sapeva che il dottor Tutino parlava male di me e questo lui non me lo ha mai detto. Certe cose, ho l'impressione che con me non le abbia discusse. Io mi confrontavo con il presidente, con la giunta e con il Parlamento per ciò che non potevo risolvere nell'ambito della mia autonomia di delega. Ho avuto l'impressione che anche altro avvenisse dietro le mie spalle".

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