Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

ingresso-municipio-santa-domenica-talaodi Salvo Vitale - 23 aprile 2015
Da qualche mese avevo ricevuto l’invito a recarmi in Calabria per la presentazione del mio “Cento passi ancora”. Mi ero convinto ad accettare, avendo intuito che si trattava di ragazzi pieni di entusiasmo, ma non volendo fare un lungo viaggio da solo ho coinvolto Faro Di Maggio. I ragazzi mi hanno subito detto che erano orgogliosi di avere tra gli ospiti un altro compagno di Peppino e così alle 8 di mattina di un venerdì 17 ci siamo “intrenati”, prima da Partinico a Palermo, poi da Palermo a Paola, dove c’era ad attenderci  chi ci ha portato a Santa Domenica Talao. Un borgo con un migliaio di abitanti, con sette impiegati comunali, tra i quali un solo vigile urbano, un piccolo edificio adibito a sede del Comune, una chiesa con un’alta e caratteristica torre campanaria e un centro storico intrigato tra strade e stradine dove non entrano le macchine, angoli verdi, vecchie abitazioni dismesse, edifici di origine ottocentesca, piccole botteghe per la spesa quotidiana e gente cordiale. Abbiamo avuto in un primo momento l’impressione di essere finiti in un’altra dimensione, senza macchine, senza supermercati, senza asfalto, dove si conoscono tutti, tutti si salutano e ci salutano, i genitori sono a stretto contatto con i figli, i ragazzi riescono ancora ad incontrarsi e costruire insieme. I gruppi che ci hanno invitato e ospitato erano quello della Consulta Giovanile e della Pro Loco. Il sindaco ha messo loro a disposizione una struttura bellissima, inizialmente destinata come una sorta di “palazzetto dello sport”, abbandonata, e in condizioni quasi fatiscenti. Con molta buona volontà i ragazzi si sono rimboccati le maniche e hanno rimesso a nuovo e a lucido il salone, sistemandovi un centinaio di sede. L’iniziativa del 18 mattina è stata presentata dal prof. Melchiondo, di del presidio di Libera di Lagonegro,  ed è stata in gran parte preparata da un attivo e impegnato avvocato del posto, il dott. Lucio Conte, bell’esempio di quello che una volta significava la parola “compagno”. La dott.ssa  Gambassi, sostituto procuratore della procura di Paola, ha evidenziato, nel libro i passaggi relativi alle lacerazioni e alle rotture familiari alle quali sono andati incontro alcuni dei compagni di Peppino, a causa delle loro scelte ideologiche e sociali, che si caratterizzavano per l’impegno, la lotta e la rottura con tutto quello che sembrava immutabile. Il rappresentante del Provveditorato agli studi ha riproposto il tema dell’impegno scolastico e dello studio come strumento di difesa e di offesa nella lotta contro la mafia. Nel suo messaggio il procuratore di Paola Facciolla ha definito l’eroe come “il diverso dalla comunità degli uguali” ed ha sottolineato l’importanza della diversità come espressione della propria identità. Faro Di Maggio ha parlato di alcune esperienze di Radio Aut e del depistaggio delle indagini dopo la morte di Peppino Impastato mentre  Salvo Vitale ha raccontato i 22 anni intercorsi nella ricerca di giustizia, sottolineando la figura e il ruolo della mamma di Peppino, Felicia, quello  di alcuni importanti magistrati, come Chinnici o Caponnetto e infine il mutamento di clima in atto in Sicilia e particolarmente a Cinisi  nei confronti della lotta contro la mafia. Alla fine è stato consegnato il premio del concorso sul tema dei “Cento passi per il rispetto dell’ambiente” alla studentessa Luisa Marino, di Belvedere Marittimo, studente dello psicopedagogico di Scalea. All’incontro hanno presenziato diversi studenti di scuole superiori del comprensorio.  Il tempo di un pranzo e un’altra macchina, con a bordo il sindaco  Francesco Silvestri e due suoi collaboratori, ci ha portato a Verbicaro, un altro delizioso paese dell’entroterra calabrese, dove il tempo pare ancora oscillare tra grotte adibite ad abitazioni, piccole vie inibite al traffico e vecchi angoli con scale, piante, vecchi portali. Se non fosse per alcune nuove abitazioni costruite a valle e a monte di un fiume, sembrerebbe di entrare in una dimensione mitica, in una nuvola di passato. Conoscevo Francesco già dall’ultima volta che ero venuto a Verbicaro, avevamo parlato del suo soggiorno bolognese e  del suo impegno a Radio Alice, all’interno del movimento del ’77, dove si confondevano politica, sesso, radicalità, impegno, sogni e bisogni. Avevamo anche parlato della sua amicizia con Renato Curcio, che aveva scritto  alcune pagine introduttive del suo libro “Quasi un anno senza” e tutto mi sarei aspettato, che ritrovarlo sindaco. All’iniziativa, da lui organizzata per  la presentazione del mio libro, hanno partecipato una quarantina di persone, in gran parte donne e un gruppetto musicale, gli “Anidra”, che ha eseguito “I cento passi” dei Modena e “Bella Ciao”. L’esperienza si è chiusa il giorno dopo: partenza alle 9,30 per arrivare a  Palermo e poi a Terrasini verso le 20. Una faticaccia, ma valeva la pena farla, per incontrare facce nuove, gente che sa apprezzare le cose che abbiamo vissuto e scritto e che cerca di non di farsi risucchiare dalla palude dell’indifferenza e della solitudine, ma che reagisce perché crede che l’impegno è la molla per il cambiamento.

In foto: l’ingresso al Municipio di Santa Domenica Talao

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos