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media-interviewdi Salvo Vitale - 17 febbraio 2015
I fatti di Parigi o di Copenaghen hanno avuto un riscontro mediatico eccezionale, con le loro verniciature di terrorismo, la loro matrice islamica, l’antisemitismo, la libertà di stampa minacciata, i rigurgiti nazionalisti e altro. Non che queste cose non succedessero prima, ma non ce ne accorgevamo, non ce ne siamo accorti come ce ne stiamo accorgendo ora. Certamente è più importante il morto danese che non il povero neolaureato siciliano brutalmente ucciso su un marciapiede di Palermo per un banale litigio in discoteca, così come più importante è parlare del corteo danese che non di quello palermitano di solidarietà. Non abbiamo visto tanto “accanimento mediatico” per fatti di terrorismo altrettanto gravi, o  più gravi, come gli attentati contro Chinnici, Falcone e Borsellino. Ma forse perché la strategia criminale mafiosa non è ritenuta, dai giornalisti e dallo stato, un atto di terrorismo. Il 9 maggio è stato proclamato, in memoria di Aldo Moro, giornata delle vittime del terrorismo, senza tenere conto che tra di queste c’era anche Peppino Impastato, vittima, nello stesso giorno, del terrorismo mafioso.

L’attenzione per la Libia, che, dopo Gheddafi, è stata abbandonata a se stessa, diventa paura dopo che gli sbruffoni del sedicente stato islamico hanno sparato cazzate varie e minacce, tipo la bandiera dell’islam sul vaticano. Sai le risate!!! Se avessero il culo quanto hanno la bocca, il mondo sarebbe pieno di merda. Per fortuna sono rilegati in zone ristrette del pianeta, e continuano a vivere e a minacciare, con le loro gesta di pura vigliaccheria, solo perché le grandi nazioni, a partire dagli Usa, hanno deciso che va bene così, che i conflitti vanno alimentati perché gira l’economia, gira l’informazione, girano i traffici di armi, si alimenta la paura, si stimola il bisogno di sicurezza, con l’invenzione di mezzi e sistemi che la garantiscono, si rigenera la fiducia nel potere e in chi ci dovrebbe difendere. In questa orgia di “terrorismo mediatico” c’è gente che le cose le prende sul serio, che ingenera in se stessa  paure arcane, rabbie immotivate, che prospetta difese non dell’identità europea, ma della croce. Tutti pronti a fare la guerra, leghisti, cugini d’italia, berluscones e renziani, 5000 soldati pronti, il nemico è alle porte, ma è meglio che ci sia la benedizione dell’ONU, non invasione di terra, ma solo guerra aerea, e intanto continuano ad arrivare gommoni carichi di poveracci, ma l’Europa ha altro cui pensare, Putin, l’Ucraina, la Grecia. Tranquilli: non “ci risveglieremo un giorno”, ma ormai siamo così, con tanta gente che non ha la nazionalità italiana sulla carta, ma che è già italiana, si fa spazio perché vuole abitare da noi, senza invasioni, senza occupazioni, solo per bisogno di vivere.

ANTIMAFIADuemila
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