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impastato-aula-danilo-dolcidi Benedetta Montalto - 17 novembre 2014
Uno dei tesori più grandi che ci portiamo dentro è la memoria nel tempo, la memoria di persone che hanno portato in salvo ideali e valori che spesso rischiano di finire alla deriva. Oggi quattordici novembre il Liceo Danilo Dolci di Palermo ha inaugurato la giornata ricordando, è per questo che l’Aula Magna è stata intitolata a Peppino Impastato.
La targa affissa davanti l’aula cita così: "Aula Magna Peppino Impastato. 'Bisogna educare alla bellezza'". Bisogna davvero che gli occhi di giovani e adulti diventino colmi di bellezza, la bellezza che si esprime attraverso il rispetto, l’educazione, la civiltà, la cultura della legalità, l’arte, la buona musica come quella suonata oggi in memoria di Peppino e la sana rivoluzione che porta a cambiamenti costruttivi. E’ coltivando dentro di sé un seme di “vera bellezza” che ci si può opporre alle violenze che la nostra terra subisce. “Peppino è stato ucciso perché portava avanti grandi battaglie di civiltà”, così è intervenuto oggi il fratello di Peppino Impastato ricordando insieme a tante associazioni tra cui Libera, Addiopizzo e Cittadinanza per la Magistratura, il giovane fratello ucciso dalla mafia il 9 Maggio 1978.

Giovanni Impastato ci racconta Peppino come un giovane coraggioso che, nonostante fosse cresciuto in un ambiente mafioso, non si piegò mai a quelle regole e a quel codice di comportamento. Forse perché non c’è nessuna bellezza nell’arroganza, nessuna umanità in un omicidio…e il seme di bellezza, legalità e civiltà era già fiorito dentro quel giovane che attraverso la radio, il giornale e tante iniziative voleva rivoluzionare i pensieri di tutti. Durante l’incontro sono intervenuti anche il Dottor Anello e l’Onorevole Ferrandelli  mandando entrambi un messaggio deciso ai giovani: agire per cambiare le cose e per far si che il futuro non venga portato via da chi invece agisce solo per i propri interessi. Bisogna informarsi e studiare perché ogni scelta presa sia un passo avanti per un futuro migliore da vivere nella nostra Terra. Il messaggio che Peppino Impastato ci ha lasciato con le sue azioni concrete è un messaggio di coraggio, forza e voglia di cambiare le cose. “L’unico sentimento che non bisogna provare è la rassegnazione, perché chi è rassegnato non ha bisogno di verità.” Con queste parole di Giovanni Impastato si è conclusa la cerimonia, preceduta durante la notte da un principio d’incendio di cui non si conoscono i responsabili, che ha danneggiato un’aula del Liceo. L’augurio di tutti è che si tratti di una, seppur inquietante, coincidenza.

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